San Valentino a Napoli, la mappa dell’amore tra vicoli e castelli

San Valentino a Napoli, la mappa dell’amore tra vicoli e castelli
di Raffaella R. Ferré
Sabato 12 Febbraio 2022, 23:43 - Ultimo agg. 13 Febbraio, 15:03
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Lentamente pare stia passando una pandemia, arrivando una guerra, è già San Valentino: approfittiamone, usciamo, diciamoci per un momento almeno, innamorati. Di chi, di cosa?, chiederanno i single, i solitari, i delusi, i cinici. Risposta: di Napoli, città in cui - non si sa per quanto tempo ancora - è possibile essere felici con poco, affascinati da cose che non hanno costo come luce e ombra, panorama e cielo qualunque sia il tempo.

A Capodimonte, sulle scale della principessa Jolanda era comparso un avviso somigliante ad un segnale stradale: obbligo di baciarsi per le coppie di passanti. Il cartello - sogno per gli innamorati timidi, impacciati, infiacchiti - è durato meno di due settimane; la veduta su corso Amedeo di Savoia come una lunga pista d’atterraggio e in fondo il mare e Capri, resta a ricordarci quanto questa città sia bella nonostante tutto. Altra collina, quella del Vomero, altro belvedere, quello di San Martino: che sia giorno pieno o tramonto o notte, Napoli qui è ragazzi che si baciano senza necessità di essere esortati a farlo, turisti, Vesuvio in lontananza, virgola di costa e strade, molto più sotto e più avanti, pronte a disegnare una mappa di tragitti già percorsi. Davanti alla chiesa di San Francesco d’Assisi, nel tratto in cui via Luca Giordano termina in scale su via Aniello Falcone, invece, l’atmosfera non è semplicemente romantica: il mare pare acqua azzurra in un bicchiere pronto a tracimare, Capri solo uno scoglio molto dettagliato. Cielo e mare circondano e sormontano il belvedere di Sant’Antonio a Posillipo che, oltre ad offrire spunti romantici a qualsiasi ora del giorno e della notte, permette anche riflessioni del tipo: tutta questa bellezza gratuita non corre il rischio d’esser data per scontata? Per questo motivo, il consiglio è raggiungere la terrazza con mezzi diversi da auto e motorino, magari con le proprie gambe o confidando nei mezzi pubblici: si apprezzerà ancora di più la vista, l’aria, l’arrivo.

Mergellina è invece il luogo ideale per chi, nel tentativo romantico vuole inserire una rivendicazione: “Tu t’e scurdat’ ‘e me”, come canta Liberato. Per una citazione completa, però, l’appuntamento va fissato alle cinque di mattina, così c’è tutto il tempo per una lunga passeggiata su via Caracciolo con il mare di fianco, e poi via Partenope, verso Castel dell’Ovo. Alla sua base, il Borgo Marinari permette un bel tot di rimandi a Massimo Troisi e il suo “Pensavo fosse amore...

invece era un calesse”; dalla sommità della fortezza, invece, la citazione cinematografica è quella di Vincenzo Salemme in “Amore a prima vista”: in entrambi i casi, gli amori sono recalcitranti davanti al matrimonio, saldissimi nella passione. 

Nel borsino dei posti romantici, hanno purtroppo perso un po’ del loro valore la Galleria Umberto I e via Toledo, la prima a causa della scarsissima manutenzione, la seconda per via dell’odore di fritto; va invece menzionato il San Carlo: scriveva Stendhal nel 1817 che non c’è nulla, in tutta Europa, che si avvicini a questo teatro ed è difficile dargli torto; inoltre, per San Valentino, sia oggi che domani sono previste visite guidate speciali con tanto di colazione o aperitivo di coppia. Per chi invece ama passeggiare e preferisce il palcoscenico vivacissimo dei vicoli cittadini, i Quartieri Spagnoli offrono una possibilità d’approccio ampio e inclusivo alla cosa amorosa, dal murales dedicato alla Tarantina, storico femminiello, simbolo dei diritti Lgbt (siamo in via Concezione a Montecalvario, 26) alla storico, grande ritratto di Diego Armando Maradona realizzato nel 1990 sul muro di un palazzone (via Emanuele De Deo, 60). 

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Dai Quartieri, continuando a salire, si raggiunge il corso Vittorio Emanuele: la strada è in larga parte panoramica, ma in prossimità del civico 573 è possibile godere di una prospettiva così bella da sembrare irreale: un vicolo lunghissimo stretto tra due palazzi, balconi, antenne, panni stesi ad asciugare e poi il mare e il Vesuvio. Quante foto, quanti baci scatteranno in queste location? Qual è la migliore? Nell’imbarazzo della scelta, potremmo decidere di prendere spunto da Paolo Sorrentino e, come in “È stata la mano di Dio”, goderci una vista da nomination all’Oscar: Napoli dal mare, Napoli tutta intera. Come? Magari affittando una barchetta a via Nazario Sauro, chiedendoci, da lontano, come sarebbe questa città se tutti la amassimo e ci amassimo appena un po’ di più. 

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