«Santa Chiara, restyling bloccato dalla burocrazia»

«Santa Chiara, restyling bloccato dalla burocrazia»
di Paolo Barbuto
Sabato 13 Luglio 2019, 22:28
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La vicenda risale all’anno 2012 anche se è diventata realmente operativa due anni dopo, nel 2014, cioè cinque anni fa. La racconta, con entusiasmo e rabbia, il presidente della seconda municipalità, Francesco Chirico: «Il campanile di Santa Chiara aveva bisogno di un intervento determinante, una scala di collegamento per consentirne la riapertura. Con un po’ di fondi municipali riuscimmo a dare la svolta coinvolgendo anche il maestro Mimmo Palladino. Il campanile poteva essere reso nuovamente visitabile». Poi, però, ci si rese conto che la struttura era malmessa e partì un’altra idea. «Grazie a finanziamenti privati di fondazioni come quella di comunità del Centro storico di Napoli e la fondazione Banco Napoli si mise in piedi un progetto di recupero completo del campanile. Era il 2014, sono trascorsi cinque anni e andiamo avanti a colpi di comunicazioni ufficiali, di burocrazia insostenibile. Il campanile di Santa Chiara poteva essere risistemato e riaperto al pubblico da anni. Oggi, invece, assistiamo al disfacimento di quella struttura con l’ultimo allarme lanciato dallo stesso comune di Napoli».

IL PERICOLO
La notizia, diffusa dal Mattino due giorni fa, riguarda il pericolo di cedimenti dalle facciate del campanile di Santa Chiara: l’ha segnalato il Comune che, in un’ordinanza firmata dal sindaco ha imposto lavori urgenti. Quel documento è stato inviato al Fec, il Fondo Edifici di Culto ramo del Ministero dell’Interno e gestisce più di 800 chiese in Italia tra le quali anche il complesso di Santa Chiara: «È proprio con il Fec che abbiamo intrapreso una lunga e tortuosa interlocuzione per “regalare” quel restauro da centinaia di migliaia di euro che consentirebbe di far tornare a vivere il campanile», dice con vivacità il presidente Chirico.
Ribadisce con vigore che i finanziamenti sono già stati trovati e che non c’è richiesta di denaro: «C’è bisogno solo dell’ultima parte dei permessi da parte del ministero cui appartiene la struttura. È stato anche realizzato un concorso di idee per il restyling, già sottoposto al vaglio della Soprintendenza ogni dettaglio, abbiamo fatto apportare le variazioni richieste. Manca solo quest’ultimo, determinante, passaggio». Chirico sfoglia i due grossi faldoni che contengono la documentazione, i progetti e lo scambio di missive con il Fec: «Io chiedo un intervento del ministro dell’Interno, Salvini, che forse non conosce nemmeno questa vicenda che passa dai suoi uffici. Basta che arrivi il “sì” del suo ministero e il campanile di Santa Chiara tornerebbe a vivere dopo cent’anni di abbandono. Non c’è polemica nelle mie parole è solo un accorato appello al ministro o a chi può intervenire: aiutateci a far rinascere quel campanile».
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