Cumana, sciopera un solo addetto ma la linea va in tilt: migliaia a piedi

Cumana, sciopera un solo addetto ma la linea va in tilt: migliaia a piedi
di Gennaro Di Biase
Sabato 30 Novembre 2019, 00:00 - Ultimo agg. 09:45
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Il Black Friday anche del trasporto napoletano. Per molti cittadini il 29 novembre verrà ricordato come il giorno dello sciopero dei mezzi, della viabilità in tilt, delle manifestazioni e dello scontro tra Eav e Usb. «La Cumana - dice Umberto De Gregorio, presidente Eav - è rimasta ferma 4 ore e mezzo a causa dello sciopero di un solo addetto ai passaggi a livello nel tratto da Fuorigrotta a Torregaveta. Una sola persona blocca una ferrovia». Ma non solo: ieri è stato un lungo viaggio, in diversi casi fallito, verso la vetrina adocchiata nelle settimane precedenti. Tanti disagi: i soliti guasti ai treni (come nel caso di linea 1), gli avvallamenti stradali (in via Conte di Rufo), le manifestazioni di Fridays for Future da piazza Garibaldi a Napoli Est. Ieri è stato il venerdì del caos.

Nel mezzo dei grossi disagi per i cittadini, tra Eav e Usb è scontro aperto su diritti e doveri. «Una persona blocca la ferrovia - prosegue De Gregorio - e non può essere sostituita perché si rischia una condanna per condotta antisindacale. Non è un paradosso: è la fotografia della realtà. Una sola persona sciopera e centinaia di dipendenti restano con le mani in mano, mentre migliaia di utenti vanno a piedi. In totale gli aderenti allo sciopero nazionale di 24 ore sono state 20 unità lavorative e non si sono avuti sostanzialmente altri disagi se non questo».

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«In risposta alla nota dell’amministratore delegato - risponde Stefano Papa, delegato Usb, sindacato che ha circa 20 iscritti sui 2000 dipendenti di Eav, quasi tutti concentrati nella zona flegrea - faccio presente che questo sciopero era di portata nazionale e che i lavoratori erano liberi di aderire, almeno fino a quando lo sciopero sarà un diritto costituzionale. L’adesione è stata più ampia del solo addetto al passaggio a livello. Inoltre sono stati utilizzati metodi artificiosi per boicottarne l’esito: come, ad esempio, la trasformazione del numero di un treno per proseguirne la corsa, modalità non consentita dal nuovo regolamento di circolazione treni». Scioperi, proteste, inaugurazioni, saldi. Tutto ieri. Il pandemonio. 

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In mattinata i disagi sono stati enormi. Chiuse tre funicolari su quattro (Montesanto, Centrale e Chiaia), Cumana limitata alla tratta Montesanto - Fuorigrotta, seconde uscite della Linea 1 di Montedonzelli, rione Alto e Montecalvario off limits, come le scale di via Morghen. Perfino la (frequentatissima) pagina Facebook di Anm è rimasta sospesa per adesione allo sciopero, che ha raggiunto il «30% su gomma e il 75% per le funicolari. - dice Adolfo Vallino dell’Usb - Hanno aderito i dipendenti di Anm per 4 ore e quelli di Eav per 24. Lo sciopero generale promosso da Usb, nell’ambito dello sciopero mondiale sul clima del Friday For Future, è stato per chiedere una politica industriale dello Stato che ponga fine allo sperpero di soldi pubblici per alimentare imprese private». In difficoltà turisti e non. Pianura è rimasta isolata. Pochissimi bus Ctp. Per completare il quadro «black» della mattinata, si è aggiunto nelle ore precedenti allo sciopero il guasto di due treni - filtra da Anm - e la limitazione della circolazione da Piscinola a Dante.
 
 

Anche il traffico è andato in tilt, e non solo per lo sciopero. Causa voragine e avvallamento successivi al maltempo dei giorni passati, ieri nel primo pomeriggio è stata chiusa via Conte di Rufo, poi riaperta in parte. Crollati calcinacci in via Scura. Quanto alla zona ospedaliera, «la ditta sta lavorando sul rudere di via Vecchia San Rocco - spiega Nino Simeone, presidente della Commissione Trasporti in consiglio comunale - Entro lunedì dovrebbe essere completamente riaperta». «Il clima cambia e restano tante criticità legate al maltempo - dice Marco Gaudini, presidente della commissione Protezione Civile - Occorre investire di più in sicurezza e auspico, in considerazione delle festività natalizie alle porte, che si metta in campo un piano traffico in grado di ridurre disagi e inquinamento».
 
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