Covid a Napoli, scuole chiuse per maltempo e si ferma anche la didattica a distanza: genitori in rivolta

Covid a Napoli, scuole chiuse per maltempo e si ferma anche la didattica a distanza: genitori in rivolta
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 3 Dicembre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 14:11
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L’ordinanza del sindaco Luigi de Magistris per l’allerta meteo con la chiusura delle scuole, prorogata anche a oggi, ha scatenato attriti tra genitori e dirigenti scolastici. Sotto accusa le scuole Bracco, Quarati, Maiuri, Cuoco-Schipa, E. A. Mario che non hanno erogato Didattica a distanza per le prime classi della primaria che erano in presenza, ma anche per tutte le altre di ogni ordine e grado come segnalato dai genitori degli alunni dell’istituto comprensivo Madonna Assunta che hanno definito la decisione «ingiustificata». Si sono quindi rivolti al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli il quale ha inviato una nota per capire «perché il maltempo impedisce la didattica a distanza». A rispondere in merito sono tutte le organizzazioni sindacali che attraverso un comunicato unitario chiariscono che la Dad è prevista «esclusivamente per l’emergenza Covid e non per allerta meteo» e a non essere conformi alle leggi vigenti sono le scuole che invece hanno erogato tale servizio «avvalendosi del volontarismo dei docenti, che da contratto di lavoro non avrebbero dovuto. Come federazione stiamo valutando con i nostri legali di adire alle vie legali, nel caso si siano verificati eventuali abusi» precisa Graziano Forlani di Gilda Unams.

 

L’allerta arancione della protezione civile ha imposto al sindaco di disporre la consueta ordinanza che prevede «la chiusura delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido». Poco dopo la pubblicazione è scoppiato il caos poiché molte scuole hanno agito in maniera differente, in particolare al Madonna Assunta di Bagnoli dove la dirigente Rosa Cassese ha fermato le attività didattiche per tutte le classi. «Riteniamo che tale decisione, incomprensibile considerato anche il periodo di emergenza che viviamo e le difficoltà degli studenti, è assolutamente ingiustificata e penalizza maggiormente i nostri figli» accusano in una nota i rappresentanti dei genitori.

Per avere chiarimenti si sono rivolti al consigliere regionale Borrelli che ha chiesto spiegazioni a Usr, sindaco e dirigente: «La didattica sta vivendo momenti difficili ma non riusciamo a comprendere il motivo per cui se c’è l’allerta meteo viene fermata anche la Dad che sostanzialmente viene fatta da casa. Cosa ne impedisce lo svolgimento in situazioni come quelle del maltempo?». 

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La dirigente Rosa Cassese respinge le accuse al mittente e chiarisce: «L’Ordinanza del sindaco ha previsto la chiusura delle scuole. Quando una scuola è chiusa, il personale non è tenuto a erogare la prestazione lavorativa, né il dirigente può derogare le norme pattizie o contravvenire all’articolo 1256 del Codice Civile. La Dad – sottolinea Cassese - è attività lavorativa a tutti gli effetti e va erogata quando la scuola è aperta. I dirigenti non possono imporla al personale a scuola chiusa». Sulla questione sono intervenuti i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams che in una nota congiunta sottolineano che «con le scuole chiuse per allerta meteo non si può effettuare la Dad, che si usufruisce solo per la pandemia». «A dirlo è un decreto legge poi convertito in legge (numeri 22 e 126 del 2020) perché non era previsto dal contratto nazionale di lavoro: la Dad non può essere attivata per motivi diversi dalla pandemia e non vi è obbligo di prestazione da parte dei lavoratori. Ci sono contratti di lavoro e leggi cui bisogna attenersi, le scuole che invece hanno erogato tale servizio si sono avvalsi del volontarismo dei docenti. Come federazione potremmo adire alle vie legali in caso di eventuali abusi», spiega Forlani di Gilda Unams. Infatti, in alcune scuole è permesso perché è stato deciso dal Consiglio d’istituto. C’è poi un’altra questione che ha creato confusione tra genitori e dirigenti: «L’ordinanza è contraddittoria – precisa Forlani - poiché dice che le scuole sono chiuse ma dispone che i ds possono consentire l’eventuale accesso al personale. Il sindaco ha previsto la “chiusura delle scuole” e non la “sospensione delle attività didattiche” compatibili con l’accesso al personale. Quindi la disposizione è incompatibile ai sensi della legge».

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