Il prossimo sindaco di Napoli: meno televisione, più competenza e lavoro in ufficio

di ​Francesco Barbagallo
Sabato 26 Settembre 2020, 00:00
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Sistemata la Regione, con la speranza che si realizzi davvero la prospettiva indicata dal Presidente di una Giunta formata da personalità di valore e autonome, è urgente preparare una nuova Amministrazione che governi finalmente Napoli. Il decennio segnato da De Magistris è tra i peggiori della pur tormentata storia di questa metropoli.

L’attuale sindaco, che purtroppo non ha concluso ancora il doppio mandato, ha dimostrato ampiamente non solo di non avere alcuna capacità di amministratore, ma di non avere mai avuto alcun interesse a svolgere le funzioni del ruolo assunto con suprema incoscienza.

Ha passato gli anni ad eliminare le personalità che potevano fare ombra alla sua nullità, si è proposto come leader nazionale di schieramenti inesistenti, frequenta ancora incessantemente ogni studio televisivo disposto a farlo straparlare su qualsiasi argomento, purché non riguardi l’amministrazione di questa disgraziata città. 

Contagiato, come tanti pseudo-politici del XXI secolo, da un processo avanzato di megalomania narcisistica, non ha avuto remore a indicare come suoi modelli protagonisti della storia contemporanea lontani anni luce dalla sua pochezza. 

Eletto la seconda volta da una maggioranza risicata e sconclusionata, mentre i due terzi dei napoletani disertavano le urne, si è dimostrato incapace di affrontare e tanto meno di risolvere almeno uno dei tanti problemi drammatici che da tempo rendono esasperante la vita quotidiana in questa città.

Inconsapevole di tanto sfacelo, perduto in un delirante autocompiacimento, il sindaco non si preoccupa mai di rispondere alle critiche che da anni gli piovono addosso da tutte le parti. Dà interviste su fantomatici, inconsistenti progetti per i prossimi, ultimi mesi; va in televisione a parlare di tutto, di più. Mai una risposta, mai una soluzione determinata.

E tanto per chiudere in gloria dichiara che indicherà presto il suo candidato alla futura guida di Napoli. Fossi un suo rispettabile seguace illuminato dal suo favore, lo pregherei caldamente di non fare il mio nome, per evitare le prevedibili, infauste conseguenze tra la gente napoletana.

È giunto il momento invece che le più responsabili forze politiche di questa città si diano una mossa e facciano uno sforzo supremo per individuare personalità di indiscusso valore e programmi di punti concreti da realizzare in un quinquennio, in grado di risollevare questa metropoli dallo stato comatoso in cui versa da anni.

Il dramma mondiale del Covid ha mostrato che non c’è più tempo da perdere. Stare fermi, come è successo qui da troppi anni, significa ormai arretrare pericolosamente sull’orlo del precipizio. Dopo alcuni decenni d’infausta riduzione ad avanspettacolo, mentre il potere della finanza riduceva alla miseria la grande maggioranza delle persone, la politica è chiamata imperiosamente a riprendere il suo ruolo di garante dell’interesse pubblico e dei ceti più deboli.

Questo significa che la scelta del sindaco di Napoli deve essere subito affrontata seriamente dalle forze politiche, con l’intento di presentare personalità e progetti credibili per la rinascita di una grande città, che è stata una grande capitale dell’Europa e della cultura mondiale.

Vanno quindi superate le dispute personalistiche di infimo livello e i conflitti di potere tra i diversi e distanti livelli centrali e locali. La fallimentare esperienza delle amministrazioni De Magistris va definitivamente archiviata. Le forze politiche devono fare un grande sforzo per riuscire ad offrire risposte determinate ai drammatici problemi che sono sotto gli occhi di tutti e che la stampa cittadina quotidianamente denuncia.

Qui è in gioco l’avvenire di una grande città e dei suoi giovani, che non possono essere perduti in una marginalità e in una irrilevanza, sempre più gravide di pericoli in un contesto mondiale di cui si stenta ad intravvedere l’orientamento e la direzione. Sono troppi gli anni che vedono questa metropoli declinare ai margini della compagine nazionale. E’ tempo di imboccare la strada del riscatto e di provare a rinascere, mettendo in campo tutte le migliori energie per riuscire in una impresa certo non facile, ma non impossibile.

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