Sindaco di Napoli, totonomi al via: la crisi rilancia gli ex ministri

Sindaco di Napoli, totonomi al via: la crisi rilancia gli ex ministri
di Luigi Roano
Giovedì 4 Febbraio 2021, 23:45 - Ultimo agg. 6 Febbraio, 11:01
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Salgono le quotazioni degli ex ministri napoletani, si abbassano quelle delle cariche istituzionali. Sul fronte del centrosinistra allargato - ma non troppo perchè perde Italia Viva - la situazione politica è in ebollizione. Il centrodestra - invece - dovesse appoggiare il nuovo Governo, soprattutto Fi, potrebbe ritrovarsi con la folla alla porta di pretendenti alla fascia tricolore con su scritto: «Mi manda il professor Draghi». Inutile girarci intorno, la crisi di Governo - con l’uscita di scena di Giuseppe Conte - come premier ma capo in pectore del M5S - e l’avvento di Mario Draghi a Palazzo Chigi cambia gli scenari del Paese e anche quello dei territori. Napoli non fa eccezione, anzi, è una piazza strategica per la politica in vista delle amministrative di primavera anche perchè circa la metà dei 209 miliardi del recovery si spenderanno al sud di cui Napoli è la capitale.

Chi vince e si accomoderà a Palazzo San Giacomo per una volta dovrà preoccuparsi di spendere più che di tagliare. E c’è un’altra variabile molto importante che determinerà la scelta del candidato - specialmente nei due principali poli - ovvero lo slittamento della data del voto a settembre. È una delle possibilità, come ha raccontato Antonio Decaro sindaco di Bari e presidente dell’Anci. Nella sostanza, l’apertura delle urne dipenderà dai contagi. Se viene confermata la data a cavallo tra maggio e giugno allora chi è già pronto con un candidato che ha appeal è avvantaggiato. Nel centrodestra - per esempio - il pm Catello Maresca politicamente potrebbe guadagnarci.

Viceversa, se si votasse a settembre, con 7 mesi di lavori in corso, il centrosinistra potrebbe ricomporsi. La certezza è che il cambio di colore del governo libera - con ogni probabilità - energie nazionali e chissà, anche cariche istituzionali che potrebbero fare rotta su Napoli specie per quello che riguarda il centrosinistra. Mentre nel centrodestra si potrebbe avere un sussulto con un ultraliberale a Palazzo Chigi che ha già stimolato un paio di manager che ambirebbero alla candidatura per far vincere il centrodestra dopo mezzo secolo di centrosinistra. 


Il Presidente della Camera Roberto Fico aveva messo d’accordo tutti: dal Pd a Leu, solo Iv aveva dei dubbi poi caduti quando anche il governatore Vincenzo De Luca ha dato il via libera all’alleanza con il M5S. Ora, con il semestre bianco alle porte per il Presidente Mattarella, è difficile immaginare Fico che lasci la poltrona di Terza carica dello Stato. Quotazioni della candidatura a sindaco in discesa, ma si sa, la politica è l’arte del possibile e soprattutto dell’impossibile. In discesa sembrano essere anche le quotazioni di Sergio Rastrelli che Fdi propone come candidato per Napoli. I Meloni boys sembrano poco avvezzi, in questo momento, al gioco di squadra. Maresca - invece - con la sua etichetta di esponente della società civile mette d’accordo Fi e la Lega, improbabile il viaggio in solitaria di Fdi ancora di meno che gli alleati convergano su Rastrelli.

Un centrosinistra che non si ricompatta - e senza slittamento del voto a settembre - è una delle situazioni che Antonio Bassolino - con già un piede e mezzo in campagna elettorale - sognava. Sogno che si sta concretizzando. L’ex sindaco, nell’establishment del centrosinistra, è visto come il vero e autentico spauracchio capace di succhiare consensi e rubare la scena. Bassolino a Napoli ha uno zoccolo durissimo di elettori e gira la città in lungo e largo in maniera infaticabile. Senza dubbio se si vota in primavera le sue chance crescono esponenzialmente, a settembre potrebbe invece arrivarci con il fiatone. Se davvero Fico restasse fuori dalla partita della candidatura a sindaco, Vincenzo Amendola e Gaetano Manfredi - al momento ex ministri - sarebbero due carte per il Pd importanti. Prima della crisi accettati anche dal M5S. Manfredi è molto ben visto da De Luca, Amendola da tutto il partito. Le loro quotazioni sono sensibilmente in ascesa. Due figure di peso e di prestigio come i dem non mettevano in campo da anni.

In questo momento di incertezze - dove si respira un clima da liberi tutti - gli outsider, come spesso è accaduto alle amministrative, gonfiano il petto e sperano in una chance. Tra questi c’è Alessandra Clemente assessora arancione ai giovani. Prima della crisi le sue quotazioni scendevano di ora in ora anche perchè dal Pd e dal M5S è arrivato un forte fuoco di sbarramento. Ora la frana è meno consistente e con il sindaco de Magistris che potrebbe essere eletto in Calabria, le tensioni si abbasserebbero e lei si potrebbe almeno sedere al tavolo del centrosinistra. La Clemente - per ora - ha quotazioni stabili. Nel centrodestra ci sono due supermanager come Riccardo Monti (Yamamay) e Gianluigi Cimmino (Carpisa) pronti ad approfittare di eventuali rotture tra Fi, Lega e Fdi. E si sa, i manager in queste ore vanno molto di moda. Quotazioni stabili ma con tendenza in salita. 

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