Sma, tutti i capigruppo regionali convocati dai pm

Sma, tutti i capigruppo regionali convocati dai pm
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 21 Marzo 2018, 23:00
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Li hanno convocati tutti. A partire da domani, fino al prossimo 27 marzo, li vogliono ascoltare per capire cosa ruota attorno a quel mondo conosciuto come Sma Campania. 
Non passa inosservata la nuova mossa della Procura di Napoli, nel corso delle indagini sulla gestione degli appalti per i fanghi in Campania: ieri pomeriggio sono stati notificati degli inviti a comparire a carico dei capi dei rispettivi gruppi politici che siedono nel consiglio regionale. Si tratta di convocazioni in qualità di persone informate dei fatti, nel tentativo di mettere a fuoco una serie di punti decisivi per il prosieguo delle indagini sulla storia delle presunte tangenti legate agli appalti per la rimozione dei fanghi dagli impianti di depurazione in Campania. Politici come Casillo, Cesaro, Grimaldi, Borrelli o Saiello sono solo alcuni nomi dei potenziali testimoni della vicenda Sma. 
Inchiesta condotta dai pm Sergio Amato, Ivana Fulco, Henry John Woodcock, sotto il coordinamento dell’aggiunto Giuseppe Borrelli, riflettori puntati sul mondo politico. O meglio: sul dietro le quinte delle decisioni che contano, per mettere a fuoco una serie di punti interrogativi. Facile intuire a cosa puntino gli inquirenti: come è nata la decisione di nominare Luciano Passariello consigliere politico della Sma? E chi ha deciso la nomina di altri due amministratori finiti al centro della videoinchiesta prodotta da Fanpage? Cosa c’è dietro le dimissioni di Lorenzo Di Domenico e Biagio Iacolare, dopo la pubblicazione dei loro dialoghi con Nunzio Perrella, nei panni di un agente provocatore? 
Ma non sono solo questi i punti su cui battere. C’è decisamente dell’altro, nel tentativo di dare slancio a un’inchiesta che lascia a terra molte questioni irrisolte. Ed è in questo scenario che gli inquirenti vogliono sapere quale fossero le decisioni legate agli appalti. Come avvengono (e perché a volte si inceppano) le procedure amministrative che conducono alla definizione di conferimenti. Chi stabilisce la definizione di una gara pubblica e per quale motivo a volte si procede a trattativa privata? Domande che puntano a responsabilizzare tutti le componenti del consiglio regionale, a partire proprio dalla convocazione dei singoli capigruppo. Dal centrodestra al centro sinistra, passando per il movimento cinque stelle, l’intero arco consiliare sarà chiamato in Procura. 
Una vicenda nel corso della quale, gli inquirenti puntano ad acquisire anche gli atti collegati all’istituzione di una commissione di inchiesta sulle partecipate, ma anche gli interventi svolti in aula negli ultimi anni, in cui si puntava l’indice sul caso Sma. Un caso politico, prima ancora che diventare giudiziario. Da anni infatti sulla Sma si concentrano le accuse di spartizione clientelare del potere, ma anche sospetti di veri e propri accordi sotto banco. Si parte ovviamente dalla funzione di alcuni presunti faccendieri, che in questi mesi sembrano aver giocato un ruolo concreto nella definizione di patti non dicibili con imprenditori in odore di camorra. Mancano riscontri concreti, anche se le suggestioni in questo campo sono forti. Uno scenario che in questi mesi si è arricchito dalla videoinchiesta che vede l’ex boss pentito Perrella svolgere un ruolo di provocatore. Ed è in questo scenario che viene filmato l’accordo tra Perrella e tale Rori Oliviero, per una tangente da 500mila euro, versata dal sedicente imprenditore in cambio della certezza di entrare nell’affare dei fanghi. E in questa occasione, Rori Oliviero chiariva in modo abbastanza enfatico: «La Sma sono io». Ma c’è un intero mondo politico sotto osservazione. Si va dalla gestione dei fanghi a quella degli incendi - un fenomeno che lo scorso agosto ha deturpato un’ampia fetta di territorio vesuviano -, fino a toccare tutto ciò che ha rappresentato in questi anni motivo di dibattito politico all’ombra della principale azienda partecipata della Regione. 
Inchiesta condotta dagli uomini della Mobile, sotto la guida del primo dirigente Luigi Rinella e dallo Sco, mentre i militari della Finanza sono impegnati in altre verifiche sempre per conto della Procura di Napoli. Ci sono infatti anche altri filoni da battere, sempre e comunque all’ombra della nuova emergenza rifiuti. Sono i pm Amato e Ilaria Sasso del Verme a condurre indagini sulla gestione delle ecoballe (vicenda che ha provocato il coinvolgimento di Roberto De Luca, assessore dimissionario a Salerno e figlio del governatore), ma anche su altri aspetti della vita economica e amministrativa della Sma.
Agli atti sono stati depositati di recente alcuni stralci di conversazione da cui emerge il tentativo da parte di cordate di imprenditori di raggiungere il gruppo di potere riconducibile allo stesso Passariello. Parole intercettate dalla Mobile, che fanno riferimento a possibili combine nella definizione degli appalti su cui la Procura prova a vederci chiaro. Ed è in questo scenario che si torna al punto di partenza, a proposito di nomine e scelte amministrative che spingono gli inquirenti ad avviare una serie di faccia a faccia ai piani alti della Procura.
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