Spiagge a Napoli, “app” in tilt e niente prenotazioni: «Noi bagnanti beffati»

Spiagge a Napoli, “app” in tilt e niente prenotazioni: «Noi bagnanti beffati»
di Melina Chiapparino
Venerdì 1 Luglio 2022, 23:36 - Ultimo agg. 3 Luglio, 08:27
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Le spiagge pubbliche a numero chiuso non piacciono ai napoletani che hanno accolto la nuova delibera comunale, tra dubbi e perplessità. L’esordio di ieri con il numero contingentato a 24 bagnanti di fronte a palazzo Donn’Anna e 400 sulla spiaggia delle Monache, a Posillipo, è stato decisamente un flop. Tanto per cominciare, l’app per prenotarsi non ha funzionato. Inoltre gli arenili in questione, non sono stati sottoposti ad alcun controllo per quanto riguarda gli ingressi. Dunque, se non ci sono stati intoppi, il merito non va ai controlli, semmai, c’è da dire che, ieri, l’afflusso dei bagnanti è stato al di sotto della media. In ogni caso, gli impedimenti tecnici dell’app sono secondari rispetto al rivendicare il diritto di accesso al mare sostenuto dalla platea dei giovani ma anche una buona fetta di popolazione più adulta che non ha digerito le limitazioni motivate dalla necessità di prevenire episodi di violenza. 

«Ho provato a prenotarmi per la spiaggia delle Monache, per tutta la giornata di giovedì, attraverso l’app che il Comune di Napoli avrebbe dovuto mettere a disposizione» ha raccontato Carolina Procino, 23enne universitaria che si è ritrovata «una pagina del sito che risulta in costruzione». Qualcuno si è arreso subito ma la maggior parte dei ragazzi ha insistito ricercando nel web una modalità per accaparrarsi il posto in spiaggia. «Abbiamo fatto tentativi di registrazione anche attraverso link recuperati da altre pagine che rimandavano al sito comunale ma l’app non risulta esistente» hanno spiegato Fabio Piscitelli, Daniele Tupone e Dario Gagliardo che nonostante il flop, ieri, hanno raggiunto la spiaggia.

Sull’assenza dell’app, però, Paolo Mancuso, assessore comunale al Mare, rassicura: «si tratta di problemi tecnici in via di risoluzione».

Il “no” dei napoletani al numero chiuso delle spiagge pubbliche, è rivolto più alla motivazione del provvedimento che alla necessità di ridimensionare le presenze. «Gli accessi devono essere liberi sia per consentire alle persone di scegliere, sia per permettere a chi non ha le possibilità economiche di godere del mare» ha detto Christian Costantino, 18enne napoletano che ha spiegato di volere «maggiore sicurezza e controllo nelle aree pubbliche, con la presenza di forze dell’ordine perché la violenza può scatenarsi anche con le riduzioni delle presenze». Il pensiero che «la limitazione degli ingressi non sia un vero deterrente per gli episodi di violenza» è stata condivisa da tanti bagnanti, compreso Antonio Giordano 49enne che frequenta dall’anno scorso il lido delle Monache dove «si sono create amicizie un clima di rispetto e collaborazione che non c’entra con le aggressioni che si possono verificare ovunque». C’è da dire, però, che tante mamme con bimbi piccoli al seguito hanno gradito la limitazione che «adottata l’anno scorso per fronteggiare il Covid, ha dato la possibilità di godere delle spiagge pubbliche in sicurezza e senza caos, motivo per cui sarebbe opportuno adottarla anche quest’estate»

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Chi ha puntato il dito sull’aspetto della sicurezza, non ha voluto riferirsi solo alle forze dell’ordine ma anche alla necessità di dotare le spiagge pubbliche di servizi. «Domenica, abbiamo salvato un ragazzo che stava affogando nello specchio d’acqua della spiaggia delle Monache, perché aveva avuto un malore ma quando le spiagge saranno affollate, ci serviranno più bagnini per garantire la sicurezza» ha raccontato Diego Liguori, titolare del Lido Sirena che affianca la spiaggia delle Monache e rivendica un protocollo d’intesa con il Comune e il Demanio marittimo. «Ci aspettiamo una chiamata per un vero accordo concertato che non c’è mai stato, così da poterci dotare di risorse» conclude il titolare. «I lidi privati a cui era stato demandato il controllo hanno fatto passare tutti - aggiunge il consigliere regionale, Francesco Borrelli - poichè non c’è stato alcun tavolo tra l’assessorato competente e gli esercizi che hanno i lidi in concessione ma la battaglia deve essere sui servizi e sulla pulizia, contro gli sporcaccioni che disseminano cicche di sigarette e i violenti». 

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