Napoli, lo stadio Collana rifatto a metà: riapertura tra le polemiche

Napoli, lo stadio Collana rifatto a metà: riapertura tra le polemiche
di Gianluca Agata
Domenica 26 Gennaio 2020, 23:56 - Ultimo agg. 27 Gennaio, 11:15
4 Minuti di Lettura

Tre anni e qualche giorno. Il Collana riapre. Per ora è uno stadio a metà: saranno infatti riaperte stamane le palestre di ginnastica artistica dove opererà la Cag Napoli e le arti marziali con la società Il Garofano. La pista di atletica al momento non è ancora disponibile.

LEGGI ANCHE Lo stadio Collana riapre, la piscina no 

PALESTRE
La Cag Napoli torna a casa. La società di Monica degli Uberti e Alberto Savarese è stata capace di vincere titoli in tutta Italia senza un impianto. Ora si ripresenta più forte che mai nel suo Vomero e già sui social è cominciato il tam tam dei festeggiamenti. L’altra società coinvolta è il Garofano di Nando Pellegrino che farà tornare in vita le 6-7 discipline di arti marziali che troveranno casa nella seconda palestra aperta. 

PISTA
Resta al palo l’Atletica leggera. Pista prontissima e visitata da alcuni atleti napoletani di interesse nazionale che l’hanno giudicata eccellente. Ma resta chiusa in attesa della riconsegna da parte della Regione. “Lavori in carico alla Regione Campania. Se è chiusa non è dipendente dalla nostra volontà” fanno sapere da Giano, la società aggiudicatario dell’appalto. 
 

 

FUTURO
Il futuro è tutto da scrivere. Tutti i progetti sono stati trasferiti dall’Aru all’ufficio grandi opere della Regione, così come gli altri interventi di livello 2 delle Universiadi. Nell’ordine: la piscina è alla fase del progetto esecutivo con il parere favorevole dell’Anac per far partire la gara; le torri faro sono al progetto esecutivo in attesa di gara; la tribuna del lato di vico Acitillo al progetto definitivo in attesa di mettere a gara progetto esecutivo e lavori. Giano realizzerà per un importo di 7 milioni di euro la tribuna Quattro Giornate, la palestra di via Ribera, la pista di pattinaggio, palazzetto dello sport e sistemazioni esterne. La Regione con una spesa di 8 milioni di euro si è caricata della pista di atletica, il campo da gioco, la piscina, la tribuna (lato Acitillo), le torri faro.

ANTIABUSIVISMO
Sull’attività del Collana pesa una incognita. I lavori al Collana sono stati ritenuti dall’Amministrazione Comunale illegittimi, ovvero viziati, secondo un documento dell’Area Urbanistica del Comune di Napoli, dalla mancanza di alcune autorizzazioni. L’ufficio preposto indaga, si vedrà con quali esiti. 

VELENI
Botte da orbi tra Giano ed ex associazioni alla vigilia della riapertura. «La Giano non è responsabile dello stato di degrado raggiunto nello stadio Collana e non è più disponibile ad essere sottoposta a giudizi da parte di chi di questo degrado ne ha la responsabilità - scrive la società - Il nostro riferimento è rivolto sia a coloro che sono stati esclusi dalla gara per gravi irregolarità, che intendevano realizzare attività commerciali, sia a quelle associazioni che da tempo hanno assunto un’improvvisata funzione di giudici anche sul nostro operato, alimentando una interessata confusione». Alle accuse dell’antiabusivismo risponde che si tratta di «un impianto sportivo già esistente il cui utilizzo è anche regolato da una convenzione firmata dal sindaco di Napoli e dal presidente della Regione Campania».
Sandro Cuomo, portavoce delle associazioni ribatte: «Il Collana aprirà nonostante le inadempienze del concessionario in merito alla mancata presentazione del progetto di ristrutturazione globale dello Stadio, alla CILA ritenuta inefficace ed alla osservanza delle norme contenute nell’art.56 che disciplinano l’utilizzo di impianto di interesse pubblico, impossibili da verificare in assenza del deposito del progetto». E ancora si chiedono perché un bando nato nel 2014 per produrre entrate «di circa 10milioni e 200mila euro (7milioni di lavori e 3milioni e 215mila euro di canoni) venga trasformato con la giunta De Luca in una spesa per lo stesso ente di circa 15milioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA