Stadio San Paolo, lavori previsti e poi cancellati: cantiere solo nel 2020

Stadio San Paolo, lavori previsti e poi cancellati: cantiere solo nel 2020
di Paolo Barbuto
Sabato 14 Dicembre 2019, 23:00 - Ultimo agg. 15 Dicembre, 12:14
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I lavori di manutenzione alla copertura dello stadio San Paolo, previsti nel piano degli interventi per le Universiadi, sono stati autorizzati con una delibera della Regione lo scorso 19 novembre, 128 giorni dopo la cerimonia di chiusura della manifestazione sportiva. Eppure, per quanto la situazione possa sembrare singolare, non c’è nulla di anomalo in questa particolare scansione dei tempi.

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Per il San Paolo, nell’idea iniziale del sontuoso progetto dei Giochi Universitari, era previsto un restyling completo, a partire dagli spogliatoi per giungere, appunto, alla copertura. Poi il progetto sontuoso è stato adeguato ai tempi di realizzazione che diventavano sempre più stretti, dopo l’iniziale “piano degli interventi” ne è stato varato uno nuovo e poi c’è stata un’ulteriore variazione. Per l’ultima modifica, quella datata 5 marzo del 2019, il commissario Basile ha chiesto, e ottenuto, che alcuni degli interventi giudicati non determinanti per lo svolgimento della manifestazione, fossero inseriti nella cosiddetta “seconda fascia”: si tratta di una serie di lavori che potevano essere realizzati anche dopo la conclusione delle Universiadi perché non avrebbero inficiato il corretto svolgimento della manifestazione. In seconda fascia sono finiti tredici blocchi di lavori, compresi gli «interventi di manutenzione della copertura dello stadio San Paolo di Napoli». Che, evidentemente, sono stati considerati non necessari al corretto svolgimento dei Giochi Universitari.
 

 

Eliminare alcuni interventi dai lavori urgenti per le Universiadi ha permesso al commissario Basile di risparmiare un bel po’ dei denari stanziati per la manifestazione. Così, quando all’inizio di agosto il commissario Basile ha concluso la sua esperienza alla guida della macchina organizzativa delle Universiadi, ha lasciato quel gruzzoletto in eredità alla Regione Campania che s’è presa anche l’onere di proseguire il percorso degli interventi. Il denaro è rimasto per un po’ fermo nelle casse di Santa Lucia fino a quando s’è deciso di procedere con il lavoro lasciato a metà prima dell’inizio delle Universiadi. Alla fine lo scorso 19 di novembre la Regione ha deciso di utilizzare le “economie” dell’estate per riaprire il fronte dei cantieri negli impianti sportivi: è proprio in quell’occasione, poco meno di un mese fa, che è stato rimesso sul tavolo il milione e duecentomila euro da destinare alla copertura del San Paolo con un percorso già segnato perché per quei lavori, come chiarisce Santa Lucia, è già stato «redatto il progetto esecutivo» ed è anche stato «approvato il bando di gara».
 

Dei tredici progetti rinviati in estate, la Regione ne ha selezionati dieci da far ripartire immediatamente. In cima all’elenco ci sono fondi per quasi otto milioni di euro da inviare allo stadio Collana: la porzione più consistente verrà destinata alla sistemazione della tribuna dal lato di vico Acitillo, poi ci saranno importanti interventi alla Piscina e si provvederà anche a rimettere in sesto le torri-faro per gli eventuali avvenimenti in notturna.

Lavori autorizzati anche per la sistemazione dello stadio Albricci a Napoli, per l’Arechi a Salerno e per il Pinto a Caserta.
Autorizzazione a procedere con le opere anche per lo stadio di Mondragone, per il palazzetto di Benevento e per lo stadio Moccia di Afragola.

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