Stop ai voli, l'odissea dei napoletani bloccati in Grecia e in Spagna

Collegamenti cancellati per il guasto al sistema del controllo traffico aereo in Gran Bretagna

Passeggeri accampati in aeroporto in Spagna
Passeggeri accampati in aeroporto in Spagna
di Silvia Pepe
Mercoledì 30 Agosto 2023, 00:00 - Ultimo agg. 31 Agosto, 09:08
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Molti italiani in queste ore stanno affrontando la cosiddetta “sindrome da rientro dalle vacanze”. Altri hanno ben altri grattacapi. Voli cancellati in tutta Europa, nessuna assistenza, acquisti di altri voli con conseguenti spese aggiuntive di pernottamento. E tra questi ci sono centinaia di napoletani che da un paio di giorni sono accampati negli aeroporti di Ibiza, Corfù e Skiathos, e cercano disperatamente di tornare a casa.

Il problema è nato da un malfunzionamento dei sistemi di controllo del traffico aereo nel Regno Unito nel pomeriggio di lunedì scorso. Sono stati cancellati oltre 1.200 voli e altri 200mila hanno subito ritardi fino a ventiquattro ore, con ricadute su tutti gli aeroporti europei e per tutte le compagnie aeree del continente. Un disastro. Si calcola che siano ancora centinaia di migliaia i passeggeri intrappolati: dalla Bulgaria alla Spagna.

In Grecia, sull’isola di Skiathos, nelle Sporadi, lunedì sera centocinquanta passeggeri con un volo per Napoli programmato alle 22 della compagnia aerea low-cost EasyJet, hanno ricevuto una email con l’annuncio della cancellazione. Tra loro tante famiglie con bambini piccoli. La notizia è rimbalzata sui social con video e critiche per la mancata assistenza. I passeggeri che avevano lasciato case vacanze e alberghi hanno dovuto non solo trovare nuovi alloggi ma anche altri voli con rotte non dirette su Napoli. Ma già domenica 25 agosto si erano verificati gli stessi disagi sempre in Grecia: il volo da Corfù per Napoli non è decollato, prima ancora dell’inconveniente tecnico inglese.

Stessa sorte è toccata ai circa centottanta napoletani di rientro da Ibiza, sempre lunedì. Giunti in aeroporto ed effettuato il check-in ai passeggeri prima viene annunciato un ritardo di due ore, alla fine il volo viene cancellato. Tutti a casa. O meglio tutti in aeroporto, in tanti si accampano nello scalo non sapendo dove andare nella speranza di partire prima possibile. «Ci hanno lasciato senza alcuna tutela - racconta Giancarlo Arra, vice presidente di Sbarro Health Research Organization Usa-Italia, centro di ricerca internazionale fondato da Antonio Giordano, oncologo di fama internazionale - Con la mia famiglia dovevo tornare a Napoli per impegni di lavoro, la prima riprogrammazione del volo era per il 4 settembre.

Impossibile sia per me che per gli altri passeggeri». «Ho visto persone piangere perché dovevano tornare al lavoro il giorno dopo - aggiunge Arra - altre disperate perché dovranno affrontare una spesa ulteriore per dormire e pagare altri biglietti aerei che in alta stagione possono arrivare a cifre considerevoli. Bambini, disabili, persone anziane. Onestamente è da sconsiderati non occuparsi dei passeggeri in un momento così delicato in piena notte. Per tornare a casa abbiamo dovuto acquistare altri biglietti con uno scalo a Barcellona per la modica, si fa per dire, cifra di 2600 euro. E a luglio è accaduta la stessa cosa, identico volo, ma fortunatamente riprogrammato il giorno dopo». 

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Oltre al guasto dei sistemi di controllo del traffico aereo nel Regno Unito nella giornata di ieri ci sarebbero stati anche problemi a Roma secondo la compagnia EasyJet. E tra i voli che non hanno potuto essere operati figurano anche i voli con destinazione Napoli da Ibiza e da Skiathos, spiega in una nota la compagnia aerea. «Abbiamo informato tempestivamente i nostri clienti, offrendo ai passeggeri dei voli cancellati la possibilità di cambiare il loro volo senza costi aggiuntivi o di ottenere un rimborso. Ai passeggeri che abbiano avuto necessità di un alloggio per la notte, abbiamo offerto ove possibile una sistemazione in albergo oppure abbiamo dato indicazioni su come richiedere un rimborso per coloro che si sono organizzati autonomamente». «Nel frattempo nonostante queste circostanze siano indipendenti dalla nostra sfera di controllo, ci scusiamo per i disagi causati e desideriamo rassicurare i nostri clienti che stiamo facendo tutto il possibile per ridurre al minimo l’impatto dei disagi». La sindrome del rientro? Sarà per l’anno prossimo.
 

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