Terremoto a Ischia, Casamicciola «condannata» dall'abbassamento del magma

Terremoto a Ischia, Casamicciola «condannata» dall'abbassamento del magma
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 20 Dicembre 2019, 00:00 - Ultimo agg. 10:32
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Un team internazionale di ricercatori fa il punto sulla dinamica dell’isola di Ischia. Un lavoro fortemente voluto dalla Protezione Civile nazionale, che dopo quanto avvenuto dell’agosto 2017 si è posta l’obiettivo di comprendere in particolare le caratteristiche dell’attività sismica dell’area di Casamicciola e su come quest’area risponde al degassamento magmatico sottostante. A portarlo avanti ricercatori dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia (Ingv), dell’Università degli Studi Roma Tre (UniRoma3) e dell’Université de Genève in Svizzera (Unige) che hanno unito le competenze diversificate in materia di monitoraggio, di modellistica e di comprensione dei processi magmatici nello studio «Magma Degassing as a Source of Long-Term Seismicity at Volcanoes: The Ischia Island Case», appena pubblicato nella rivista Geophysical Research Letters. Il valore di questo studio sta nell’impegno di analizzare un numero consistente di dati, in particolare quelli della deformazione del suolo dal 1987 al 2017, che mostrano un abbassamento massimo di 27 centimetri in 30 anni nella zona tra la località Fango e Casamicciola, ossia dove sono avvenuti gli eventi sismici più devastanti e recenti. Un abbassamento connesso all’intenso degassamento di un corpo magmatico che si trova a due chilometri di profondità, che provoca la sismicità ricorrente, che in precedenza ha innalzato il monte Epomeo e da circa 6.000 anni ha prodotto almeno 45 eruzioni, fino all’ultima avvenuta nel 1302. Gli autori dello studio hanno stabilito che la subsidenza ora in atto a Ischia continuerà a lungo (centinaia o migliaia di anni) generando sempre un’intensa sismicità nell’area dove insiste attualmente il centro storico di Casamicciola, con caratteristiche analoghe a quanto osservato negli ultimi secoli. Un lavoro quindi che dovrebbe essere utilizzato dagli enti locali per mettere fine alle polemiche sul tema della ricostruzione: se si insisterà a concentrare le abitazioni in quell’area il rischio - suggerisce lo studio - sarà sempre alto.

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Dopo gli eventi sismici che hanno interessato la zona di Casamicciola nel 2017, la comunità scientifica ha ritenuto necessario concentrare la propria attenzione sul fenomeno naturale che, in realtà, si era già presentato più volte nei secoli scorsi spesso con conseguenze drammatiche, come il terremoto del 1883 che causò oltre 2.300 vittime. Compito non facile poiché la complessa natura vulcanica di Ischia ha da sempre complicato il lavoro dei ricercatori, basti pensare all’impressionante sollevamento di circa un migliaio di metri, a partire da 55 mila anni fa, e da decine di eruzioni recenti, l’ultima delle quali avvenuta nel 1302. Gli autori sono Elisa Trasatti, Valeria Acocella, Mauro Antonio Di Vito, Carlo Del Gaudio, Gerard Weber, Ida Aquino, Stefano Caliro, Giovanni Chiodini, Sandro de Vita, Ciro Ricco e Luca Caricchi, sono quindi partiti proprio da questa complessa natura vulcanica per spiegarne la sismicità. Dai dati di monitoraggio raccolti per decenni hanno visto che il forte sollevamento che nel passato ha portato all’emersione della cima più alta dell’isola, il Monte Epomeo, è attualmente sostituito da un lento e continuo abbassamento.

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I terremoti osservati a Casamicciola costituiscono quindi episodi di accelerazione di tale abbassamento, innescati dalle stesse strutture sismiche che avevano causato il precedente sollevamento dell’isola.

A creare i fenomeni di innalzamento prima e abbassamento poi è il degassamento di un corpo magmatico a due chilometri di profondità. Un processo non osservato in altri vulcani. Il degassamento continuerà per centinaia o migliaia di anni, concludono gli autori, causando una sismicità prolungata e probabilmente sarà accompagnato da terremoti moderati e dannosi. Comprendere i principali processi attivi nei vulcani potrà quindi aiutare a comprendere le cause della sismicità e contribuire alla previsione.

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