Tram a Napoli, in tilt uno dei contatori: le corse sono già a singhiozzo

Tram a Napoli, in tilt uno dei contatori: le corse sono già a singhiozzo
di Paolo Barbuto
Lunedì 10 Febbraio 2020, 23:00 - Ultimo agg. 11 Febbraio, 13:12
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Sapete qual è uno dei problemi che sta mettendo in ginocchio i tram napoletani appena riportati sui binari? Un contatore che salta. Se state pensando a un’esagerazione, cari lettori, vi comprendiamo, eppure le cose stanno esattamente così. Succede proprio come nelle nostre case quando insistiamo a tenere in funzione contemporaneamente lavatrice e aspirapolvere: dopo qualche minuto il contatore scatta, la corrente va via e compare il beffardo messaggio “consumi troppo elevati”.

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Per far muovere i tram occorre la corrente elettrica che passa sui grossi cavi che sovrastano tutto il percorso dei binari: a quei cavi si appoggia quell’aggeggio che sta sul tetto del tram, il pantografo, che “raccoglie” l’energia e la trasmette al motore. Tutto il percorso dei tram è suddiviso in differenti linee elettriche per evitare sovraccarichi, ma dal giorno della rinascita dei Sirio c’è una particolare linea che non vuol saperne di portare l’energia e va continuamente in tilt: «Si tratta dei cavi sul percorso Mercato-Cristoforo Colombo - spiega Marco Sansone sindacalista Usb - dal primo giorno quella linea va in tilt, e i mezzi sono costretti a fermarsi fino a quando la corrente non viene ripristinata. Fino ad ora è accaduto ogni giorno almeno una volta». E quel problema, quotidianamente, ha avuto ripercussioni sull’intero servizio perché se c’è un tram fermo per mancanza di corrente, anche tutti gli altri sospendono le corse per evitare di ritrovarsi intrappolati in coda a quel mezzo bloccato.

Secondo le spiegazioni che abbiamo ricevuto, ogni “spezzone” di linea elettrica dovrebbe essere in grado di sostenere il passaggio di ben cinque tram contemporaneamente prima di andare in sovraccarico. Però quello sotto accusa ha qualche problema di troppo: «Il consumo eccessivo viene segnalato anche quando passano due soli tram - chiarisce Sansone che, però, puntualizza - sappiamo che l’azienda sta lavorando per individuare il problema ed evitare che quel contatore salti così di frequente».
 

 

A questo punto, per capire quante difficoltà crea un contatore che salta sulla linea del tram, bisogna che sappiate quali sono le procedure in caso di mancanza di corrente. Se va via l’alimentazione, il tranviere deve immediatamente abbassare il pantografo dalla linea, aprire il vano batterie e scollegarle per evitare che subiscano danni e, infine, mettersi in attesa. Quando arriva la comunicazione sul ripristino della linea elettrica bisogna riallacciare le batterie, risollevare il pantografo e, finalmente rimettersi in marcia. Ma questo accade nel manuale delle operazioni ufficiali: la realtà non è sempre così semplice.

La settimana scorsa alle 6.30 del mattino s’è verificato il “consueto” blocco dell’elettricità così il mezzo s’è bloccato e il tranviere ha abbassato il pantografo e staccato le batterie. Dopo solo venti minuti il problema è stato cancellato: corrente di nuovo attiva nei cavi. Così sono state riattaccate le batterie ed è iniziata la manovra per ripristinare il pantografo. Solo che quell’aggeggio che deve sollevarsi fino a toccare i cavi elettrici non ne ha voluto sapere di tornare al suo posto. Ve la facciamo breve: il tram è rimasto bloccato in attesa di riparazioni fino alle 10, e dietro quel tram tutti gli altri sono rimasti fermi perché non esistono binari alternativi né aree di sosta per il soccorso. Morale: servizio in tilt per tre ore e mezzo per colpa di quel maledetto contatore che continua a segnalare consumi troppo elevati.
 

A questo punto va aperta una parentesi: le persone che hanno lavorato e lavorano alla rinascita dei tram napoletani, a partire dal direttore di esercizio Pierpaolo Martino, stanno lottando con vigore per superare ogni difficoltà.
Insomma, qui non si ipotizza nemmeno di mettere alla gogna le persone che si impegnano con tenacia e ardore, il fatto è che i mezzi sono piuttosto datati e sono rimasti fermi per troppo tempo, perciò ripristinare un servizio perfetto in tempi stretti è impossibile. Ecco, forse ci sarebbe voluto più tempo a disposizione per mettere assieme una squadra di manutentori più corposa senza arrivare ad oggi con un bando interno per chiedere ad ogni altro dipendente Anm se ha voglia di imparare come si ripara un tram; probabilmente sarebbe stato necessario anche un periodo di test in strada più lungo visto che le centraline elettroniche dei vecchi Sirio stanno mostrando segni di grave difficoltà per via del surriscaldamento che, però, si palesa solo dopo molte ore di utilizzo. Magari sarebbe stato necessario pure prevedere maggiori controlli agli ingressi del deposito e lungo il percorso dei binari, troppo spesso bloccati da auto in sosta selvaggia. Sulle difficoltà dei tram il sindacato Usb ha chiesto un incontro urgente all’azienda: «I problemi vanno affrontati e risolti altrimenti non si va da nessuna parte», ha concluso Marco Sansone.

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