Turismo a Napoli, il boom va governato

di Sergio Sciarelli
Martedì 11 Aprile 2023, 23:45 - Ultimo agg. 12 Aprile, 06:03
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Il turismo è l’argomento del giorno. Per quale ragione? Perché si scontra con almeno due situazioni contrapposte: il processo di gentrificazione che penalizza gli abitanti e l’asimmetria tra ritmi di sviluppo e attrezzatura del territorio che penalizza i turisti. Quando i numeri crescono in modo esponenziale non si possono evitare conseguenze negative in contrasto con i tanti vantaggi che scaturiscono da un fenomeno che nel nostro Paese e nella nostra regione sembra potere sostituire la desertificazione industriale e, da qualche tempo, anche la crisi delle maxi-strutture commerciali.

Siamo perciò tutti favorevolmente sorpresi per una crescita incredibile e in parte inattesa, frutto di una serie di eventi eccezionalmente favorevoli e di una realtà urbana strutturalmente adatta al turismo.

In realtà, abituati a trattare di problemi di difficoltà economiche, siamo sorpresi per un fenomeno d’abbondanza da comprendere e gestire nel modo migliore. Il vincolo da rispettare è quello della sostenibilità. Napoli, quindi, improvvisamente si trova oggi a gestire situazioni problematiche che hanno incontrato, prima di noi, altre città turistiche italiane. La crescita inattesa e la sua genesi in prevalenza spontaneistica stanno producendo difficoltà non incontrate in precedenza. 

Queste si concretano nella ricerca di due tipi di equilibrio, vale a dire quello che deve sussistere tra le attese del visitatore e l’offerta allestibile nel territorio e, ancora, quella che riguarda la convivenza sullo stesso territorio di cittadini e turisti.

È intuibile che lo sviluppo esponenziale del turismo in Campania, ma soprattutto a Napoli, ha trovato una città impreparata, con una dotazione di servizi inferiore a quella di cui si avrebbe bisogno. In una realtà già gravata da problemi legati alla vivibilità, oggetto di giustificate proteste degli abitanti, non appare facile gestire flussi addizionali di presenze. Ciò si avverte sotto il profilo della sicurezza, dei trasporti, del decoro urbano, della ricettività.

In questi ultimi tempi alcune cose sono migliorate ma altre e forse in misura più elevata non appaiono consone ad una città che voglia essere destinazione eccellente per un turismo non solo di tipo commerciale, come quello attuale, ma anche di un turismo di fascia alta con un rapporto più favorevole costi-benefici.

Molti progressi sono in sostanza richiesti per rendere strutturale e non congiunturale un fenomeno di grande importanza economica e sociale. Bisogna cioè attrezzarsi a governare e non a subire il fenomeno, immaginando e rendendo applicabile una strategia capace di mettere in fase sviluppo della domanda e potenzialità del territorio.

In altre parole, si è compresa l’opportunità di regolamentare un’offerta che deve essere in grado di assecondare lo sviluppo turistico con obiettivi di medio-lungo termine. Questo tenendo anche conto delle atipicità dei flussi e dell’equilibrio tra residenti e turisti. In merito alla prima osservazione si può, infatti, osservare che certe correnti turistiche appaiono occasionali (si pensi alla massa di turisti sportivi che raggiungono i quartieri spagnoli e il centro storico per vedere le coreografie già predisposte per festeggiare il terzo scudetto e ammirare il “murales” e i trofei di Maradona).

Come si può governare anche questo fenomeno di siti spontanei che si aggiungono a siti tradizionali e che generano problemi di sicurezza e di mobilità? Come conciliare il conflitto di fondo prodotto dal processo di gentrificazione, che comporta la progressiva espulsione della popolazione dalla parte più antica della città per fare posto ad una ospitalità diffusa (bed & breakfast, casa vacanze, camere in affitto) ancora non regolamentata efficacemente?

Napoli e il territorio campano possono trarre i maggiori vantaggi dal turismo se si riesce ad instaurare una cultura dell’accoglienza di qualità pari al patrimonio naturalistico e artistico dei luoghi. Ci vorrà certamente del tempo ma è necessario riflettere su problematiche di una realtà fortemente urbanizzata che non vuole perdere i vantaggi che oggi sta avendo. Se si vuole dare un senso alle valutazioni che i media internazionali propongono per Napoli definita quale città turistica “imperdibile”, occorre qualificare ulteriormente il territorio elevando il tasso di professionalità di chi ha la responsabilità di governare un fenomeno complesso e particolarmente importante nell’economia della Campania.

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