Ucraina, la neutralità «sospetta» dell’India: affari con Mosca e amicizia con gli Usa

Ucraina, la neutralità «sospetta» dell’India: affari con Mosca e amicizia con gli Usa
di Erminia Voccia
Lunedì 28 Marzo 2022, 00:00 - Ultimo agg. 16:19
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Sta diventando sempre più difficile, per il premier nazionalista indiano Narendra Modi, al potere dal 2014, mantenere la neutralità nel conflitto seguito all’invasione russa dell’Ucraina, una guerra lontana 2.800 chilometri dal Paese asiatico riguardo la quale, tuttavia, il governo di Nuova Delhi è chiamato a prendere una posizione più chiara. Da sempre dalla parte delle nazioni cosiddette «non allineate», o meglio, Paese fondatore del Movimento dei non allineati, l’India negli ultimi decenni, almeno in apparenza, ha cercato di tenersi alla larga da alleanze militari formali. Non a caso, negli ultimi tempi, ricorda Asia Times, Nuova Delhi in seno alle Nazioni Unite non ha condannato il colpo di stato militare in Birmania che ha rovesciato il governo di Aung San Suu Kyi il primo febbraio 2021, l’annessione russa della Crimea nel 2014, la guerra civile in Libia nel 2011 e la guerra in Georgia nel 2008, per citare alcuni esempi. Andando ancora indietro nel tempo, l’India non condannò pubblicamente neanche l’invasione russa dell’Afghanistan. 

«Non soddisfacente, ma neanche sorprendente» a causa dei legami di amicizia di lunga data esistenti con la Russia, così i funzionari della Casa Bianca hanno definito l’atteggiamento indiano mostrato in sede Onu. Anche l’India, come la Cina, si è astenuta durante il voto del 2 marzo dell’Assembla Generale della Nazioni Unite, evitando così di condannare apertamente la Russia senza però abbandonarla del tutto. Mira Rapp - Hooper, capo della sezione Indo-Pacifico del Consiglio di Sicurezza Nazionale statunitense, ha affermato di comprendere la ragione dell’ambiguità indiana, ovvero la sin troppo solida dipendenza da Mosca in ambito militare.

Ma il governo indiano ha deciso anche di non adeguarsi alle sanzioni occidentali imposte alla Russia di Putin, al contrario di quanto ha fatto il Giappone, che invece si mostra sempre più in sintonia con l’alleato americano. 

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L’India si muove in un terreno accidentato, naviga in acque incerte, cercando un equilibrio tra la necessità di conservare la relazione strategica con i russi e l’esigenza di contenere la Cina affidandosi agli Stati Uniti. L’origine della stretta relazione russo-indiana va ricercata nella storia della Guerra Fredda, a inizio degli anni Settanta l’Unione Sovietica e l’India firmarono un trattato di amicizia della durata di un ventennio. Da allora, i russi hanno fornito armi agli indiani contro il nemico numero uno, il Pakistan, sostenuto militarmente dagli Usa. Mosca e Nuova Delhi condividono una partnership strategica speciale e privilegiata. Nonostante sia diminuito il quantitativo di armi vendute dalla Russia, Mosca continua a rappresentare il 49% delle importazioni di armi in India. Secondo alcune analisi, il 60% dell’arsenale indiano è di fabbricazione russa, questo significa che l’India avrà bisogno di pezzi di ricambio e munizioni ancora per diversi anni. Nel 2018 i due Paesi hanno firmato un contratto da 5 miliardi di dollari per l’acquisto del sistema anti missile e anti areo russo S-400, la cui conseguenza sarebbe stata, secondo la legge americana, l’imposizione di sanzioni statunitensi a Nuova Delhi. Il sistema non è ancora stato installato e le sanzioni, come gesto di comprensione da parte Usa, fino a questo momento, non sono state comminate. Eppure, l’India ha aderito al Quad (Quadrilateral security agreement), architettura pensata per il dialogo multilaterale e la cooperazione contro la minaccia degli tsunami ora sempre più simile a un’alleanza militare, seppure ancora informale, di cui fanno parte anche Stati Uniti, Australia, e Giappone. Lo scopo neanche troppo velato del Quad è contrastare l’espansionismo di Pechino nella regione dell’Indo-Pacifico.

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Occorre ricordare, inoltre, che i rapporti tra India e Cina si sono deteriorati nell’estate del 2020 a causa degli scontri alla frontiera sino-indiana e delle dispute territoriali non ancora risolte. Nuova Delhi teme anche la vicinanza tra Pechino e Islamabad. Ma per l’India, l’appartenenza al sistema Quad non può coesistere con l’appoggio, anche soltanto non dichiarato, alla Russia in Ucraina. Inoltre, gli Stati Uniti restano il principale partner commerciale dell’India, il volume degli scambi tra Russia e India ammonta solo a 8,1 miliardi di dollari. Mentre la Cina è lo Stato con cui la Russia fa più affari. Oggi, per l’India, sembra dunque arrivato il momento di fare una scelta di campo perché l’equidistanza sta assumendo tutta la forma di un sostegno nascosto a Mosca.

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