Satelliti, droni e mappe interattive: così Musk e le agenzie spaziali aiutano Kiev

Satelliti, droni e mappe interattive: così Musk e le agenzie spaziali aiutano Kiev
di Flavio Pompetti
Martedì 12 Aprile 2022, 00:00 - Ultimo agg. 18:00
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Elon Musk ha un invito aperto a visitare l’Ucraina una volta che la guerra sarà finita. Gliel’ha proposto il presidente Zelensky, per ringraziarlo del ruolo che gli aiuti messi a disposizione dal patron della Tesla e di Space X stanno giocando a favore del paese assediato nella guerra lanciata da Putin quasi due mesi fa. Dalle prime ore dell’invasione delle truppe russe, i servizi fondamentali del collegamento internet e cellulare sono divenuti precari su gran parte del territorio dell’Ucraina. I satelliti a bassa orbita Starlink della Space X, e le 5.000 antenne terminali di ricezione che sono stati distribuiti tra la popolazione e tra le forze armate ucraine, hanno ripristinato il servizio, e in alcune zone sono l’unica fonte possibile di collegamento alla rete telematica. Per molti dei cittadini della nazione in stato di assedio questo vuol dire la possibilità di restare collegati con il resto del mondo e con i propri cari che sono fuggiti all’estero, sentirsi meno isolati e più sostenuti. Ma nelle mani dei militari addestrati ad usare la tecnologia digitale applicata alle armi, il supporto fornito da Musk si è tradotto nella capacità di intercettare le rotte di aerei e carri armati nemici, di colpirli con la precisione che abbiamo avuto modo di osservare, e di bilanciare almeno in parte le sorti di un conflitto che sembrava irrimediabilmente segnato a favore dei russi per via dalla disparità delle forze in campo. 


Un semplice laptop è sufficiente per creare mappe interattive che aggregano le immagini catturate da droni PD-1 e satelliti, e le combinano con i dati forniti dalla intelligence umana. Il risultato sono immagini tridimensionali degli obiettivi nemici, facili da leggere e da colpire. 
La reazione dei russi è stata rabbiosa: il direttore del programma spaziale Roscosmos, Dmitry Rogozin, ha denunciato Musk per aver autorizzato un uso militare della Space X, costituita per soli scopi civili. Zelensky chiede maggior circolazione di giornalisti internazionali e di informazione intorno a quanto sta accadendo, per aiutare la causa del suo paese. Il collegamento fornito da Musk e da Starlink (53 satelliti addizionali sono stati lanciati sabato scorso da Kape Canaveral) è cruciale in ognuno dei settori bellici: sul terreno come nel web. Basta guardare quanto è accaduto la settimana scorsa a Bucha, dove la diplomazia russa aveva inizialmente insinuato che le foto dei cadaveri di civili lasciati per le strade erano frutto di una simulazione. Sono state le immagini satellitari raccolte da un’agenzia geospaziale del Colorado: Maxar Technologies, a dimostrare che la rimozione dei corpi era stata effettuata in concomitanza con la ritirata dei militari di Putin.

L’operazione di verifica dei fatti è forse la più importante, fuori dal territorio stretto dell’Ucraina. Ed è su questo terreno che si confrontano i protagonisti della comunicazione. 

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Twitter ha rafforzato per settimane i ranghi dei suoi cacciatori di notizie false. Poi la settimana scorsa ha deciso di sospendere l’accesso alle fonti che provengono da governi che limitano l’accesso all’Internet, e la Russia è in prima linea in questo bando. La piattaforma ha così risposto al boicottaggio che la sua rete già subisce all’interno della Russia dall’inizio delle ostilità, ma si è anche defilata dal ruolo di grancassa per tante delle deformazioni della verità emesse da Mosca negli ultimi tempi. La Meta di Zuckerberg si è spinta ancora oltre: i suoi censori hanno autorizzato la circolazione di messaggi che incitano alla violenza contro i russi, nel contesto dell’invasione in Ucraina. Il governo di Kiev ha persino chiesto l’espulsione dell’intero paese aggressore dall’ICANN, la rete statunitense che assicura il mantenimento delle comunicazioni globali tra computer, ma il gruppo ha rifiutato di accogliere la richiesta. Il prolungamento delle operazioni belliche a terra potrà solo intensificare la parallela battaglia che avviene nello spazio e lungo le fibre ottiche. I due piani si intersecano e si influenzano a vicenda, in un groviglio che è ormai impossibile districare. 

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