L’imposta più iniqua, l’inflazione, morde duramente: in Italia è salita all’8%, ai livelli degli anni ottanta, mentre in Europa addirittura all’8,6. Quella di fondo, senza cioè i beni energetici e alimentari, è al 3,8%. Se si pensa che per conseguire il mantenimento della stabilità dei prezzi, alla Bce incombe il dovere di agire per condurre l’inflazione al 2% in una prospettiva di medio termine, si misura agevolmente la distanza rispetto ai dati di oggi. Era prevedibile da chi governa la politica monetaria? Appare evidente che sono stati tardivamente interpretati lo lo stato d’eccezion nel quale continuiamo a trovarci per la guerra in Ucraina, per gli impatti della pandemia, per il non adeguato funzionamento delle catene di approvvigionamento e, non certo per ultimo, per la crisi energetica con riferimento agli aspetti strutturali che la caratterizzano, alla quale si uniscono il rischio della carestia per i Paesi meno sviluppati e, soprattutto in Italia, la siccità. Ma il governo della moneta deve fondarsi su una politica di anticipo e sulla determinazione ad attuarla agendo sulle aspettative: è questa la sua fondamentale missione.
È ciò che è accaduto in Italia negli anni Novanta quando la Banca d’Italia guidata da Antonio Fazio stroncò l’inflazione e le relative aspettative e riuscì a riportare gli spread Btp-Bund, che viaggiavano verso gli 800 punti base, a 200 punti per poi scendere ancora. Cruciale è la capacità di previsione, quella in cui la Bce, che pure dispone di persone e di strumenti di alto livello, purtroppo ha fallito continuando pervicacemente a sottolineare, come ha fatto la presidente Christine Lagarde, il carattere transitorio dell’aumento dei prezzi, sconfessata dalla realtà. Ha fallito pure la Federal Reserve, ma la sua ex presidente e attuale Segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, si è prontamente scusata pubblicamente.
L’inflazione non è però solo materia di competenza della Bce. La sottovalutazione, venendo da una fase in cui si rischiava la deflazione, ha segnato anche le competenti istituzioni dell’Unione e dei singoli governi.