Vaccini Italia, quota 500mila dosi al giorno: obiettivo centrato solo quattro volte

Vaccini Italia, quota 500mila dosi al giorno: obiettivo centrato solo quattro volte
di Gigi Di Fiore
Mercoledì 12 Maggio 2021, 00:01 - Ultimo agg. 19:51
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Nei primi undici giorni di maggio, la media delle vaccinazioni italiane è stata di 414.478 dosi. La campagna vaccinale procede tra alti e bassi, nel tentativo di raggiungere l’obiettivo ripetuto nelle ultime ore ancora una volta dal commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo: «Vogliamo superare entro giugno le 500mila somministrazioni giornaliere. Sarà il mese della spallata, aumentando i vaccinatori con i medici di base e le farmacie in tutte le regioni». Un obiettivo che dal primo marzo, quando si è insediato il nuovo commissario Figluolo, ha incontrato qualche stop e difficoltà che hanno prodotto dati altalenanti e qualche problema. 

Dal primo marzo a lunedì scorso, solo quattro volte è stato possibile superare le 500mila somministrazioni giornaliere. Due a maggio, giovedì 6 con 503.372 dosi e il giorno dopo con 505.056 dosi.

Otto volte in tutto, invece, i giorni del superamento delle 400mila dosi quotiane. L’ultima è stata lunedì scorso con 419.465 dosi. Un ruolino di marcia che deve fare i conti con le forniture e le differenze tra i diversi tipi di vaccini e la loro disponibilità. Tra AstraZeneca, Pfizer, Moderna e J&J, ognuno con indicazioni e controindicazioni per fasce d’età e singole anamnesi, non è semplice assicurare costanti somministrazioni. E allora il primo marzo la partenza è stata con 135.528 inoculazioni. Due mesi fa, nei primi undici giorni solo tre volte è stato possibile superare le 200mila vaccinazioni: 203.295 il 5 marzo, 211.970 il dieci e 219.395 l’undici marzo. La giornata nera è arrivata il 4 aprile, quando si è toccato il minor numero di vaccinati: 96.147. Era il periodo in coincidenza con la momentanea sospensione dell’AstraZeneca in attesa del nuovo via libera, legato ai casi di alcune reazioni mortali alle somministrazioni. 

Il record di vaccinazioni in una giornata è stato invece raggiunto il 29 aprile, con 523.619 inoculazioni. Subito dopo, il giorno successivo, sulla stessa scia sono state raggiunte le 521.122 dosi. Ma ieri le somministrazioni sono state di nuovo poche, con 152.121 dosi che hanno fatto toccare il totale dei vaccinati in Italia a 24 milioni e 668.219. Tra questi, 17.037.194 hanno ricevuto la prima dose e 7.631.025 anche la seconda. L’obiettivo del commissario Figluolo è di accelerare, ma in poco più di due mesi i numeri sono stati sempre discontinui e non si è riusciti ad arrivare alle 500mila somministrazioni giornaliere che restano il traguardo prefissato. 

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Al Commissariato per l’emergenza spiegano che oggi saranno consegnate tre milioni di nuove dosi e che, nel calcolo generale, va considerato che una quota del 10 per cento di vaccini disponibili va riservata alla seconda dose per chi è già prenotato. Spiegano: «Se una macchina ha una tabella di marcia, per raggiungerla ha bisogno di carburante. È questo che è mancato, per difficoltà nelle consegne delle dosi delle diverse aziende. Abbiamo disposto gli hub e i centri vaccinali, aumentato i vaccinatori, ma non avevamo dosi per attuare il programma». E ancora: «Si può considerare maggio ancora un mese di transizione, mentre contiamo dal primo giugno di arrivare alla svolta e aumentare la media delle vaccinazioni giornaliere». Insomma, aprile è stato considerato un mese di messa a punto dopo l’avvio della macchina a marzo e maggio la transizione verso la svolta definitiva di giugno.

La nota dolente, che non ha consentito di alzare la media delle vaccinazioni sono state le dosi consegnate dalle singole aziende produttrici. Sono state finora in totale 27.402.180. Ad averne di più è stata la Lombardia con 4.564.210 dosi, seguita dal Lazio con 2.712.220 e dalla Campania con 2.433.425. Secondo il ministero della Salute, se si dovesse mantenere la media di vaccinazioni di questi primi giorni di maggio, in proiezione la copertura del 70 per cento della popolazione verrebbe raggiunta entro quattro mesi e sei giorni. Ma sono numeri che dovranno fare sempre i conti con le consegne delle dosi, che dovrebbero aumentare nel secondo trimestre dell’anno. Finora la consegna è stata differenziata tra le quattro aziende, con 17.807.400 dosi di Pfizer, 6.668.880 di AstraZeneca, 2.583.100 di Moderna e per ultima J&J con 342.800. Rispetto alle dosi consegnate, le somministrazioni sono state al 97 per cento di Pfizer e all’80 per cento di AstraZeneca. 

Giugno viene considerato il mese svolta nella previsione di 25 milioni di dosi. Ma l’auspicio del commissario Figliuolo, con l’arrivo di più dosi dovrebbero aumentare anche i vaccinatori coinvolgendo le 20mila farmacie italiane e la maggioranza dei 43mila medici di famiglia. Naturalmente, tutto è legato al rispetto delle consegne dei vaccini. Nelle proiezioni ministeriali, l’obiettivo più ambizioso è raggiungere l’immunità di gregge all’80 per cento della popolazione. Un traguardo che il governo ha stimato raggiungibile non prima di ottobre. Sempre se verrà rispettato l’equilibrio tra vaccinatori, centri vaccinali e dosi consegnate. 

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