«Scuole aperte dopo Pasqua», le fughe dal vaccino non frenano il piano

«Scuole aperte dopo Pasqua», le fughe dal vaccino non frenano il piano
di Gigi Di Fiore
Martedì 23 Marzo 2021, 00:00 - Ultimo agg. 19:04
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I dubbi, poi superati, sul vaccino AstraZeneca hanno avuto un effetto rallentatore sulla campagna di vaccinazione. Due giorni di sospensione delle somministrazioni hanno provocato disorientamento e timori tra chi era già prenotato. Soprattutto nel personale scolastico, cui è destinato, come nelle forze dell’ordine, il vaccino Astra Zeneca. E qualche assenza alla vaccinazione fissata c’è stato.

L’obiettivo del governo Draghi è riaprire la scuole subito dopo Pasqua. Anche da qui l’intensificarsi delle vaccinazioni, nel personale scolastico, tra docenti e personale amministrativo. C’è timore che la vaccinazione non capillare del personale scolastico possa riflettersi sulla ripresa delle lezioni in presenza, bloccandola o rallentandola. Un’ipotesi al momento esclusa sia al ministero dell’Istruzione sia da altri esponenti del governo. Come il ministro per le Pari opportunità, Elena Bonetti, che ha affermato convinta: «Già dopo Pasqua credo che anche per le zone rosse, complice l’aumento delle vaccinazioni, dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell’infanzia e la primaria».

Una volontà che guarda con ottimismo alle estese vaccinazioni tra i dipendenti del sistema scolastico. Sono 620.623 i docenti di ruolo in Italia. In Campania, figurano in organico 72.981 docenti. Il report del ministero della Salute, aggiornato al primo pomeriggio di ieri, registra 730.404 vaccinazioni tra il «personale scolastico». La catalogazione include non solo i professori delle scuole, ma anche i docenti universitari e i dipendenti amministrativi. In Campania, già una settimana fa l’Unità di crisi della Regione, che coordina anche la campagna vaccinale, annunciava ufficialmente: «Ad oggi è stato vaccinato circa il 90 per cento del personale scolastico e il 95 per cento del personale sanitario».

Ma due giorni fa una spia di stop. Al punto vaccinale della Stazione marittima, su 840 convocati del «personale scolastico», sempre l’insieme di docenti delle scuole, professori universitari e personale amministrativo, se ne erano presentati solo 339. E il vaccino è stato somministrato quindi al 40,36 per cento dei prenotati. Un dato non indicativo sul totale delle 19369 adesioni della Asl Napoli uno, ma comunque una spia di timori e ripensamenti. All’Unità di crisi della Regione Campania non drammatizzano e spiegano: «La giornata di domenica ha influito sull’affluenza prevista. Ma una certa stasi nelle inoculazioni si è registrata a ridosso della sospensione dell’AstraZeneca su cui sono ormai arrivate rassicurazioni con l’autorizzazione dell’Ema e dell’Aifa alla ripresa delle somministrazioni».
Chi non si presenta al primo appuntamento viene riconvocato. Dopo due assenze, non c’è possibilità di un terzo appuntamento, come non è consentita la scelta sul tipo di vaccino da ricevere. Solo a chi vengono riconosciute particolari patologie vengono somministrate le dosi Pfizer.

Fino a ieri, i dati disaggregati sulle vaccinazioni al «personale scolastico», raccolti dall’Unità di crisi della Regione Campania, davano un totale di 113.999 vaccinati solo tra i docenti delle scuole su 147.633 adesioni. Significano il 77 per cento. È alla Asl Napoli 1 centro, proprio quella cui fa capo il punto vaccinazioni alla Stazione marittima napoletana, che la percentuale è maggiore con il 93 per cento di somministrazioni (18062 vaccinati su 19369). Segue la Asl di Benevento con il 90 per cento (6806 vaccinati su 7572) e la Asl Napoli 2 nord con l’89 per cento (19411 su 21829). Appena di un punto sotto la Asl di Caserta con l’88 per cento (25899 vaccinati su 29355). Fanalino di coda sono le somministrazioni alla Asl Napoli 3 sud: il 56 per cento, che significano 17307 vaccinati su 31065.
Nessuno ipotizza la non ripresa delle lezioni in aula, in caso di non totale adesione del personale scolastico alla vaccinazione.

E all’Unità di crisi della Campania spiegano: «L’adesione è volontaria, nessuno può obbligare la vaccinazione. Né esistono leggi che legano all’inoculazione la presenza al lavoro nelle scuole. Qualsiasi decisione spetta al governo. I dati campani sono incoraggianti».

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Ci sono ancora due settimane fino alla scadenza dell’attuale decreto del governo. E la campagna di vaccinazione prosegue. Qualsiasi bilancio può essere fatto solo dopo la conclusione delle somministrazioni programmate. Vale a dire, dopo l’inoculazione della seconda dose e, in caso di mancata presenza alla prima convocazione, dopo una eventuale seconda assenza. Nessuno nel governo, azzarda per ora qualsiasi legame delle percentuali di vaccinazioni del personale scolastico con la ripresa delle lezioni. Eventuali provvedimenti disciplinari per la mancata adesione, per ora, vengono ipotizzati solo per il personale sanitario. Nessuno pensa a una stessa ipotesi anche per il personale scolastico che non si vaccina. Almeno per ora.
 

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