Circumvesuviana, vertenza capistazione: tagliate altre corse, pendolari nel caos

Circumvesuviana, vertenza capistazione: tagliate altre corse, pendolari nel caos
di Francesco Gravetti
Domenica 7 Novembre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 8 Novembre, 07:16
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Una linea tagliata a metà, corse soppresse sulle altre tratte, bus sostitutivi che andranno ad aggiungersi al già caotico traffico della zona vesuviana: ancora disagi si stanno abbattendo sui viaggiatori della Circumvesuviana, dopo che l’Eav ha diramato un nuovo orario di esercizio che prevede ulteriori riduzioni di corse. Il motivo: l’ennesima difficoltà a predisporre i turni di lavoro, questa volta a causa del rifiuto dello straordinario da parte dei capistazione. La querelle tra azienda e dipendenti, dunque, continua: a farne le spese, tuttavia, sono sempre i passeggeri. I nuovi tagli sono in vigore da ieri, ma gli effetti veri si percepiranno domani, quando soprattutto gli studenti (ma anche i pendolari che usano la Circum per lavoro) si troveranno costretti a rivedere le loro abitudini. Nel dettaglio, la linea Napoli-Poggiomarino viene spezzata in due parti: da Napoli fino a Torre Annunziata (e viceversa) opererà come al solito, mentre sulla tratta Torre Annunziata-Poggiomarino viene istituito un treno navetta con un solo mezzo che va avanti e indietro, con inevitabile riduzione delle corse solo teoricamente sostituite dal potenziamento del servizio autobus (orari consultabili sul sito di Eav): le strade non certo a scorrimento veloce della zona non sono garanzia di puntualità. I ragazzi che dall’area sarnese si spostano per frequentare le scuole di Scafati, Torre Annunziata o Pompei dovranno quindi rassegnarsi a pesanti disagi. E ancora: sulla linea Napoli–Sarno una corsa viene soppressa e un’altra sostituita con bus, e sulla Napoli-Pomigliano vengono tagliate sei corse. Anche qui, con conseguenze pesanti per lo spostamento non solo da e verso il capoluogo ma soprattutto all’interno della stessa provincia. 

Le ragioni di questa ennesima cura dimagrante sono complesse. L’Ansf (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie) ha imposto ad Eav di usare più capistazione, anche in impianti finora controllati dai gestori, cioè da personale privo di questa qualifica. Eav ha quindi chiesto la disponibilità a stare in stazione ai Dco (dirigente centrale operativo), ossia i regolatori del traffico ferroviario che operano dal terminal di Porta Nolana. Ma con loro - che dopo un accordo del 2019 chiedono un’indennità aggiuntiva - si è aperta una vertenza, tant’è vero che la Confail, sindacato autonomo con molti iscritti al Dco, ha proclamato uno sciopero per il 12 novembre. A quel punto non è rimasto che chiedere la disponibilità allo straordinario ai capistazione (che peraltro già lo fanno regolarmente da anni). Ma anche qui sono scattate rivendicazioni ed è partito il rifiuto di fare ore in più. E così oggi Eav non riesce a garantire la presenza del capostazione in cinque impianti, Boscotrecase, Poggiomarino, Pomigliano, Pompei, Torre del Greco, e ha dovuto rivedere il programma di esercizio. 

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Il presidente Eav Umberto De Gregorio spiega: «Negli ultimi tre anni Eav ha garantito ai propri lavoratori aumenti retributivi medi nell’ordine del 10 per cento per accordi aziendali, unica azienda del Tpl in Campania e forse in Italia ad averlo fatto. A breve saremo chiamati anche a corrispondere gli aumenti previsti dagli accordi nazionali in scadenza. Non possiamo dare ulteriori aumenti o miglioramenti di inquadramento per nessun motivo, poiché insostenibili finanziariamente e soprattutto perché la Regione non li riconosce se non a fronte di un evidente e chiaro aumento di produttività». La soluzione dovrebbe arrivare dai concorsi: «Il lavoro straordinario si azzererà o si ridurrà a livelli fisiologici entro sei mesi, al completamento dei concorsi interni in atto», assicura De Gregorio, che intanto si appella ai lavoratori: «Collaboriamo - dice - ragioniamo ma evitiamo di mettere a rischio il lavoro fatto insieme in questi anni». I pendolari, nel frattempo, sono su tutte le furie: «L’atteggiamento di totale disinteresse nei confronti di questa area territoriale lo abbiamo constatato già da tempo. Ad esempio, nei progetti presentati per accedere ai fondi del Pnrr, nemmeno uno riguarda il basso Vesuviano. Avevamo proposto la realizzazione della Stazione Alta Velocità Vesuvio Est, con un contestuale rafforzamento della linea Poggiomarino-Torre Annunziata. Dopo mesi di silenzio, scopriamo senza nessun preavviso che addirittura questa tratta è stata soppressa», dice Giuseppe Nappo dell’associazione “Poggiomarino siamo noi”.

E Enzo Ciniglio del Comitato dei pendolari ammonisce: «Gli orari vanno assolutamente rivisti, anche perché con meno corse aumentano gli assembramenti sui treni».

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