Moscardelli si difende: «Non ho corrotto Rainone»

Moscardelli si difende: «Non ho corrotto Rainone»
Venerdì 9 Luglio 2021, 05:01 - Ultimo agg. 09:39
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L'INCHIESTA
Ha parlato per oltre un'ora provando a difendersi, spiegando i meccanismi delle nomine nella Asl di Latina, nel tentativo di far cadere l'accusa di avere scambiato l'aiuto dato ad alcuni candidati al concorso con le pressioni per far nominare Claudio Rainone direttore amministrativo dell'Azienda sanitaria. L'ex segretario del Partito Democratico Claudio Moscardelli, finito agli arresti domiciliari insieme allo stesso Rainone, con l'accusa di corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio è stato interrogato ieri mattina dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario, firmatario dell'ordinanza cautelare, e dal sostituto procuratore Valerio De Luca, titolare dell'indagine sui concorsi truccati alla Asl condotta dalla Squadra mobile e dal Nucleo di polizia finanziaria della Guardia di Finanza.
L'esponente politico è arrivato in Tribunale alle 10.30 dopo che l'ex dirigente, assistito dagli avvocati Leone Zeppieri e Stefano Mancini, era già andato via avendo scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Moscardelli è rimasto a colloquio con i due magistrati per quasi un'ora e mezza, assistito dall'avvocato Renato Archidiacono. Ha raccontato del suo rapporto con Rainone, considerato secondo il suo racconto un ottimo dirigente, per poi soffermarsi nel dettaglio sui criteri che sovrintendono alle nomine nelle aziende sanitarie, criteri esclusivamente politici essendo quelle nomine di competenza della Regione.
Ha risposto anche alle domande sulle richieste da lui avanzate affinché alcuni candidati venissero aiutati nel concorso da 23 posti bandito da Asl, circostanza che si è puntualmente verificata e della quale c'è peraltro traccia nei numerosi messaggi da lui inviati e recuperati dal telefono di Rainone. Moscardelli ha però voluto sottolineare nel corso dell'interrogatorio di garanzia che non c'era alcun rapporto tra l'aiuto fornito ad alcuni candidati amici' e la carriera del dirigente, poi promosso a direttore amministrativo ed ha aggiunto di non avere mai chiesto all'ex direttore generale della Asl Giorgio Casati di provvedere alla nomina di Rainone. Ha anche aggiunto che il trasferimento di Eleonora Di Giulio dalla Asl di Latina a quella di Frosinone è stata una scelta dell'interessata alla quale è stato offerto un contratto migliore con durata triennale e non invece una cacciata per far posto a Rainone.
Un racconto quello dell'ex senatore Pd tutto mirato a far cadere l'ipotesi della corruzione vale a dire del supporto alla nomina del dirigente in cambio dell'aiuto ad alcuni candidati risultati poi vincitori del concorso e sospesi ieri con provvedimento del direttore generale della Asl Silvia Cavalli. In realtà le richieste da lui avanzate sono molte e pressanti come testimoniano le decine e decine di messaggi con i quali venivano sollecitati anche trasferimenti e inserimenti nell'elenco degli idonei che all'occorrenza veniva ampliato' per far posto a che non era rientrato. A conclusione dell'interrogatorio la difesa non ha presentato alcuna richiesta al gip rispetto alle misure cautelari ma ha già preannunciato un ricorso al Tribunale del Riesame di Roma.
La vicenda comunque è tutt'altro che finita. E' probabile che la Procura intenda risentire i candidati favoriti al concorso, i quali, dopo la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, avranno tutto l'interesse a uscire quanto prima dalla vicenda giudiziaria e nel modo più indolore di tutti, raccontando anche quello che magari non è emerso dalle intercettazioni, con la speranza di salvare il posto di lavoro. Analogamente potrebbe esserci un ulteriore approfondimento anche sugli altri vincitori di concorso per verificare se vi siano collegamenti con la politica.
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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