Carcere sovraffollato l'allarme del garante

Carcere sovraffollato l'allarme del garante
Mercoledì 22 Dicembre 2021, 05:03
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IL CASO
Il sovraffollamento degli istituti penitenziari nel Lazio è un fenomeno diffuso ma a Latina lo è ancora di più. E' quanto emerso ieri mattina nel corso della conferenza stampa del Garante per i diritti dei detenuti Stefano Anastasia che ha illustrato la relazione 2019/2020. I numeri continuano ad essere abbastanza preoccupanti e sono particolarmente critiche ha evidenziato il Garante - le condizioni degli istituti di Roma Regina Coeli, Rebibbia Nuovo complesso, Civitavecchia Nuovo complesso, Cassino e Viterbo dove il tasso di affollamento reale supera il 130 per cento, e in particolare di Latina, dove nella sezione maschile ci sono due-tre detenuti per ogni posto disponibile. Così l'indice di sovraffollamento a via Aspromonte è del 181%. Anastasia nel suo dettagliato esame ha sottolineato come tra il 31 dicembre 2019 e il 31 dicembre 2020, il tasso di affollamento delle strutture penitenziarie per adulti della regione Lazio è comunque diminuito di diciassette punti percentuali per le azioni messe in campo per fronteggiare l'emergenza Covid con licenze premio straordinarie per i semiliberi, durata straordinaria dei permessi per i lavoranti all'esterno e misure per incentivare la detenzione domiciliare dei detenuti a fine pena. Successivamente il numero di detenuti ha ripreso a crescere, anche se moderatamente. Nonostante ciò a via Aspromonte è sempre emergenza. A fronte di una capienza di 77 posti dei quali 69 effettivamente disponibili la struttura ospita 125 detenuti dei quali 38 donne e 31 stranieri. Questi ultimi in particolare rappresentano il 35,9% del totale. Dal punto di vista strutturale la maggior parte delle carceri presenti nel Lazio sono ubicate fuori dai centri abitati ma alcuni istituti si trovano all'interno di complesse aree abitative, come Latina, presentando gravi problematiche sia per i pochi spazi a disposizione che per le condizioni di detenzione. Inoltre la mancanza degli spazi destinati all'accoglienza dei familiari rappresenta un potenziale impedimento per le famiglie a incontrare i propri cari
E. Gan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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