Il dottor Schintu dopo aver vinto il virus vaccina i suoi pazienti

Il dottor Schintu dopo aver vinto il virus vaccina i suoi pazienti
Giovedì 11 Marzo 2021, 05:01
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IL PUNTO
E' partita ieri la somministrazione dei vaccini anti-Covid da parte dei cento medici di famiglia pontini a cui martedì sono state consegnate le prime 1.100 dosi. «La prossima settimana probabilmente sarà raddoppiato il numero dei falconi Astrazeneca da destinare ai medici di medicina generale, perché stanno via via aumentando le richieste ha commentato il dottor Loreto Bevilacqua, responsabile della campagna di vaccinazione della Asl di Latina - Segno che, dopo qualche titubanza, si sta allargando l'adesione».
LA PRIMA VOLTA
Flaconcino con liquido blu. E' il segnale che tutte e 11 le dosi di vaccino Astrazeneca contenute sono state somministrate. Il dottor Salvatore Schintu lo tiene in mano con orgoglio, quale simbolo della battaglia contro il Covid. Medico di famiglia ed ex sindaco di Sabaudia, nel distretto LT2, ieri mattina ha portato a termine il suo compito. «Ci sono state un po' di difficoltà iniziali racconta - per l'inserimento sulla piattaforma regionale dei nominativi dei pazienti 65enni da vaccinare. Ma adesso abbiamo imparato e possiamo andare avanti. Tutti e 11 i prenotati si sono presentati all'appuntamento e se ne sono andati con il sorriso sul volto». Schintu, che ha vissuto sulla sua pelle il Coronavirus in forma grave un anno fa, è tra i 100 medici pontini che hanno avviato il servizio, autorizzato finora per sole 11 dosi a settimana. Lui, come i suoi colleghi, vorrebbe fare molto di più, ma al momento il piano vaccinale non lo consente. «Siamo autorizzati a somministrare i vaccini Pfizer per i nostri pazienti vulnerabili. Che dire? Nonostante le richieste non abbiamo idea di quando ci verrà consegnato. In secondo luogo ancora non abbiamo ricevuto indicazioni sulle modalità degli adempimenti burocratici e operative. La conseguenza è che abbiamo pazienti parcheggiati in una sorta di bolla».
PAZIENTI VULNERABILI
La Regione Lazio ha previsto per le categorie estremamente vulnerabili tre modalità di prenotazione del vaccino, attraverso le strutture dove sono in carico per le cure, medico di famiglia e prenotazione online. «Ma la porta magica non sempre si apre lamenta Schintu - non siamo ancora operativi in questo campo, le strutture fanno quello che possono e il sistema di prenotazione online ha spesso bisogno di valutazione medica che vada al di là del codice della patologia». Ed è qui che si crea la bolla, secondo il medico, che cita il caso di una paziente che anni fa, a seguito di leucemia, ha avuto il trapianto del midollo e che ora risulta malata oncologica a seguito di tumore ai polmoni: «Non può ricevere l'Astrazeneca né per età né per patologia. Spero che possa essere vaccinata quanto prima attraverso la struttura presso la quale è in cura. Ma è evidente che in questo sistema così farraginoso categorie meno a rischio vengono vaccinate prima».
Per quanto riguarda le vaccinazioni delle persone estremamente vulnerabili, il dottor Bevilacqua afferma che «finora in provincia di Latina sono stati vaccinati 600 pazienti tra trapiantati e dializzati, mentre resta in fase di programmazione la vaccinazione per i malati oncologici, non tutti, in cura presso gli ospedali Goretti, Fiorini e Dono Svizzero».
Rita Cammarone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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