Latina, il ladro ucciso dall'avvocato in via Palermo, uno dei complici: «Gli ho detto: non sparare, li sto facendo uscire»

Latina, il ladro ucciso dall'avvocato in via Palermo, uno dei complici: «Gli ho detto: non sparare, li sto facendo uscire»
di Elena Ganelli
Sabato 20 Marzo 2021, 05:07 - Ultimo agg. 11:37
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IL PROCESSO
«Io facevo da sentinella e l'ho visto arrivare con la pistola in mano, ho chiamato Bardi sul cellulare per avvisare lui e Quindici che c'era una persona armata, forse un poliziotto e ho detto loro di uscire dalla casa, poi ho alzato le mani e gli ho detto di non sparare, che li stavo facendo scendere. E mentre Quindici scendeva, anche lui a mani alzate, ho sentito i colpi di pistola, tanti colpi. Allora siamo scappati mentre Bardi stava per scendere anche lui dalla scala».


I RACCONTI
Ieri mattina nell'aula della Corte di Assise di Latina nel processo all'avvocato Francesco Palumbo, chiamato a rispondere di omicidio e tentato omicidio, sono stati alcuni componenti della banda di ladri della quale faceva parte la vittima a ricostruire quanto accaduto quella domenica pomeriggio a via Palermo. E il loro racconto combacia perfettamente con le ricostruzioni balistiche secondo le quali Domenico Bardi è stato ucciso da numerosi colpi di pistola sparati in sequenza mentre era di spalle e scendeva dalla scala utilizzata per entrare nell'appartamento del padre di Palumbo al secondo piano della palazzina in lottizzazione Cucchiarelli. Il primo ad essere ascoltato dalla Corte presieduta da Francesco Valentini è stato Salvatore Quindici, collegato dal carcere di Poggioreale dove è detenuto. Lui quel 15 ottobre 2017 era rimasto ferito appena uscito dall'abitazione ma era riuscito a fuggire.
Ero nella stanza da letto della casa insieme a Bardi ha spiegato rispondendo alle domande del pubblico ministero Simona Gentile - quando abbiamo sentito delle voci nel giardino sottostante e Bellobuono, che era rimasto giù per fare da palo, ha telefonato a Bardi per avvisarlo che c'era una persona armata.

Così io sono sceso utilizzando la scala a pioli e con le braccia alzate, Bardi era dietro di me, e quella persona ha iniziato subito a sparare e mi ha colpito al braccio sinistro e di striscio alla gamba. Poi sono riuscito a scappare e soltanto arrivato a casa qualche ora dopo ho saputo che Bardi era morto.


IL PALO
Un racconto che coincide con quello successivo fatto da Antonio Bellobuono, presente in aula, che ha spiegato di avere visto arrivare l'imputato pistola alla mano mentre faceva da palo a ridosso della siepe nel giardino condominiale e di avere pensato che potesse essere della Polizia. Ho avvisato Bardi chiamandolo sul telefonico ha raccontato e ho detto al proprietario dell'appartamento di non sparare, che li facevo uscire. Nessuno di noi era armato e Quindici è arrivato tenendo le mani alzate, poi ho sentito i colpi di pistola, tanti colpi così ho preso Quindici e siamo andati via ma non ho visto Bardi mentre scendeva dalla scala. Era la prima volta che facevo un furto ma in quel periodo mi trovavo in difficoltà economiche.
Gli avvocati di Francesco Palumbo che neppure ieri era presente in aula Tommaso Pietrocarlo e Leone Zeppieri hanno posto una serie di domande ai due componenti del gruppo relativa al processo ancora in corso relativo proprio ai numerosi furti messi a segno dalla banda di ladri dal 2017 e sull'eventuale uso di armi, alcune delle quali non sono state ammesse perché non appartenenti al procedimento in corso. Dopo la testimonianza di un investigatore della Squadra mobile il processo è stato aggiornato al 28 maggio.

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