Rapine e furti nonostante fossero ai domiciliari: fratelli in carcere

Rapine e furti nonostante fossero ai domiciliari: fratelli in carcere
Giovedì 24 Giugno 2021, 05:02
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L'OPERAZIONE
Due fratelli di Latina, entrambi tossicodipendenti e già noti alle forze dell'ordine, sono stati arrestati per droga, reati contro la persona e contro il patrimonio. Ora si trovano in carcere a Pescara. Sono stati trasferiti in carcere perché, nonostante fossero ai domiciliari, continuavano a delinquere evadendo di continuo.
Alla misura cautelare erano stati sottoposti dopo essere stati arrestati dalla squadra mobile per rapina lo scorso 4 giugno. Non solo quindi non rispettavano i domiciliari ma continuavano a razziare il capoluogo in lungo e in largo, compiendo come si legge in una nota della questura - delle vere e proprie scorribande nei negozi, garage ed appartamenti. In alcune particolari circostanze i due, scoperti da personale di sicurezza di un esercizio commerciale ponevano in essere atti di autolesionismo, tagliandosi con vetri o lamette. Da qui l'arresto e il trasferimento in carcere.
Sempre dalla polizia è stato denunciato anche un altro personaggio noto in quanto appartenente ad una famiglia criminale originaria di Casal di Principe. I poliziotti sono risaliti a lui nonostante il fatto che a suo carico non siano state sporte denunce. Lo scorso 29 maggio l'uomo aveva aggredito un suo giovane coetaneo in Via Neghelli, nella zona pub a Latina che, in un clima di omertà e paura, aveva deciso di non denunciare i fatti. Dalla videosorveglianza però la scena dell'aggressione era stata ripresa e la polizia è stato solo questione di tempo ha identificato l'aggressore e lo ha denunciato. Nei confronti del casalese la questura sta anche valutando l'applicazione di un Daspo Willy. Il provvedimento è stato inserito nelle misure di sicurezza specifiche per contrastare la movida violenta ed è stato denominato Willy in memoria del 21enne pestato e ucciso a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre scorso. Il daspo per la movida, esattamente come per quanto avviene negli stadi a seguito di atti di violenza, consiste - per i protagonisti di disordini e aggressioni nel divieto di frequentazione dei locali di intrattenimento e pubblici esercizi.
Ste. Bel.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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