Un sabato sera terribile quello di Priverno. Nella zona dove si incontrano i giovani la sera, a borgo Sant'Antonio, si è registrato un tentativo di stupro, vittima una ragazza diciassettenne residente in un paese vicino. In suo soccorso sono arrivati gli amici e una marea di ragazzi che stazionavano nel piazzale Martiri d'Ungheria, che si sono messi alla ricerca dell'aggressore che, una volta raggiunto, ha rischiato il linciaggio se non fosse stato per l'intervento dei carabinieri. I militari, coordinati dal luogotenente Gaetano Borrelli, comandante della stazione di Sonnino, insieme ai colleghi di Priverno, hanno bloccato e arrestato l'uomo. Si tratta di un extracomunitario del Marocco, di 37 anni, domiciliato nella zona di Priverno.
Erano circa le 22, quando la ragazza stava camminando nei pressi del Terminal delle corriere, lungo la stradina dell'Accorciatoia della Stazione, che è a senso unico e che scende verso la periferia, in località Caciara. Ad un certo punto è stata bloccata dall'extracomunitario, che profferendo frasi senza senso, ha iniziato a palpeggiarla tentando di abusarne sessualmente, denudandosi e scoprendo i genitali. La minorenne si è opposta con forza e ha iniziato a urlare, all'arrivo degli amici accorsi in suo aiuto è riuscita a divincolarsi e sfuggire all'aggressore senza riportare lesioni fisiche ma sicuramente fortemente provata dal punto di vista emotivo.
Nel giro di alcuni minuti sono arrivate decine di ragazzi alla ricerca dell'uomo che, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, sembra sia stato trovato disteso per terra, forse per una caduta accidentale, visto che era in stato di ubriachezza.
Intanto, la sindaca Priverno, Anna Maria Bilancia, ha sottolineato: «Unfatto gravissimo che va condannato con decisione e totalmente ben oltre le misure che saranno adottate nei confronti di chi l'ha compiuto», aggiunge: «Chiederemo che gli venga revocato il permesso di soggiorno, senza alcun pregiudizio culturale, ma soltanto perché ha commesso un atto gravissimo. La persona va dunque allontanata dal nostro territorio e in caso di processo ci costituiremo parte civile. Siamo solidali con la giovane ragazza e la famiglia augurando loro di dimenticare presto questa brutta esperienza».
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