Lichtner: «Ricoverati molti negazionisti e no-vax 40-50enni»

Lichtner: «Ricoverati molti negazionisti e no-vax 40-50enni»
Domenica 29 Agosto 2021, 05:01
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L'INTERVISTA
«In questi ultimi due mesi abbiamo avuto tra i ricoverati per Covid molti no-vax e negazionisti. Età media tra i 40 e i 50 anni». E' questo l'identikit, dei nuovi positivi che finiscono in ospedale, tracciato dalla professoressa Miriam Lichtner, primaria del reparto di Malattie infettive del Goretti di Latina.
Un reparto che non si è mai fermato, da marzo 2020, nel trattamento dei pazienti Covid. In queste ultime settimane i ricoverati, con una degenza media di circa 10 giorni, variano tra le 25 e le 30 unità, ma al Goretti, più precisamente nel reparto Covid allestito presso Malattie Infettive, ne restano fino a un massimo di 17, con punte fino a 20. «Le eccedenze vengono traferite negli ospedali di Roma», spiega il primario sottolineando che «per fortuna la rete regionale funziona benissimo e questo ha fatto sì che al momento non si è avvertita la necessità di riconvertire i reparti». «Non è cosa da poco aggiunge perché ci sono altre patologie importanti che devono essere trattate, anche a Malattie infettive dove abbiamo ad esempio pazienti con tubercolosi o hiv che hanno diritto di continuare le cure». Dopo un giugno sostanzialmente sereno, che ha portato a Latina alla chiusura dei reparti convertiti a Covid, i contagi sono tornati a salire come nel resto d'Italia: «A giugno ad un certo punto avevamo pochi ricoveri, ma poi hanno ripreso a salire anche con pazienti gravi afferma Lichtner -. Nelle ultime settimane il trend dei nuovi ricoveri Covid si è assestato, con una media giornaliera di 3/4. Su 100 nuovi positivi, circa 10 presentano polmonite e necessitano di ricovero. Gli anziani ricoverati sono sempre di meno ma ancora ci sono purtroppo, mentre incontriamo più frequentemente persone tra i 40 e i 50 anni non vaccinati, con insufficienza respiratoria grave da trattare con casco. In alcuni casi si deve ricorrere ad intubazione. Tra i nuovi ricoverati anche coloro che non hanno fatto in tempo a completare il ciclo vaccinale. E' importante rispettare la tempistica richiesta affinché la vaccinazione dia il massimo della copertura».
Tra i ricoverati anche chi ha avuto doppia dose di vaccino? «Abbiamo avuto alcuni casi risponde la primaria - Purtroppo ci sono persone che non sviluppano anticorpi a sufficienza o efficienti». La lotta al Coronavirus, ormai nella sua variante Delta, passa anche attraverso le cure. Al Goretti si tentano tutte le strade e la migliore risposta arriva dagli anticorpi monoclonali: «Da marzo ad oggi afferma la professoressa con un team dedicato di medici infermieri farmacisti abbiamo trattato 265 pazienti con anticorpi monoclonali e nel 97% la malattia è stata completamente bloccata. L'Aifa dai primi di agosto ne ha anche autorizzato l'uso, con scheda diversa di terapia, anche su pazienti che già presentano polmonite, purché non abbiano sviluppato anticorpi anti spike e non siano già gravi. La possibilità di utilizzare i monoclonali è stata quindi estesa, rispetto a quella iniziale legata alle patologie e all'età superiore ai 65 anni dei pazienti positivi senza sintomi gravi del Covid. Purtroppo però non è sempre semplice convincere i positivi a sottoporsi a questa terapia». Anche i no-vax la rifiutano? «I no-vax che non riescono a respirare si convincono più facilmente. Purché non sia un vaccino vanno bene anche i monoclonali», risponde la professoressa Lichtner.
Qual è la via d'uscita dalla pandemia? «La prevenzione con la vaccinazione e la diagnosi veloce. Ancora oggi ci troviamo difronte a pazienti gravi sui quali non possiamo intervenire con i monoclonali e con gli altri farmaci che abbiamo. E' veramente importante, in caso di contatto con positivo o se si hanno sintomi, sottoporsi subito a tampone e sentire il medico», conclude il primario.
Rita Cammarone
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