Museo a cielo aperto nel giardino di casa

Museo a cielo aperto nel giardino di casa
Domenica 14 Marzo 2021, 05:00
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FONDI
I carabinieri della Compagnia di Terracina erano intervenuti perché era stato segnalato un tentativo di furto, ma poi nel giardino della casa hanno trovato un piccolo museo a cielo aperto. Diversi busti di marmo, un capitello, anche un'edicoletta votiva. Tutto è stato sequestrato dai militari della Tenenza di Fondi che venerdì scorso hanno scoperto i reperti archeologici nell'ambito di un'attività di controllo del territorio. La segnalazione di un allarme che era scattato all'improvviso aveva portato i Carabinieri in una strada di Fondi, presso l'abitazione di proprietà di una famiglia originaria del posto che di solito la utilizza per trascorrervi le vacanze estive. Durante il sopralluogo per accertare se qualcuno avesse effettivamente cercato di intrufolarsi i militari hanno fatto l'importante scoperta: nel giardino di pertinenza della casa c'erano una serie di manufatti artistici pregiati, probabilmente riconducibili all'epoca romana. Per la precisione sono stati trovati un busto di età romana che sembrerebbe raffigurare l'imperatore Galba e un altro di marmo bianco, un capitello in stile ionico, alcuni elementi marmorei decorati di rilievo, un piccolo sarcofago, blocchi architettonici e lastre di pietra lavorati a gradina, una piccola edicola votiva, un'anfora del tipo «Dressel». Una volta informata la Soprintendenza della scoperta fatta, gli oggetti sono stati subito sequestrati per evitare che potessero andare persi. Saranno portati nel museo archeologico di Fondi, affidati al direttore Alessandro De Bonis che ne è stato nominato custode giudiziario; a studiarli e catalogarli sarà l'archeologo Francesco Di Mario, funzionario di zona della Soprintendenza. La proprietaria dell'immobile è stata identificata e denunciata per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. Dopo l'episodio il sindaco Beniamino Maschietto ha deciso di rivolgere un appello ai suoi concittadini: chi per un qualsiasi motivo dovesse avere reperti in casa li consegni spontaneamente per non incappare in spiacevoli ripercussioni penali. Lo scorso mese di febbraio era tornata in città la testa romana di età imperiale trafugata dall'allora aula consiliare del Comune nel lontano 1979: i militari del Nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale di Napoli l'avevano ritrovata fuori dai confini regionali nella casa di un privato. Sempre a febbraio sono tornati al museo civico una decina di altri reperti sequestrati dalla Guardia di Finanza ad un privato nel novembre 2018.
Rita Recchia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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