Il 6 novembre scatterà la prescrizione, Ghedini: «Valuteremo allora»

Il 6 novembre scatterà la prescrizione, Ghedini: «Valuteremo allora»
Giovedì 9 Luglio 2015, 02:51
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Viviana Lanza
La prescrizione si allunga come un'ombra sul processo. Il 6 novembre l'accusa di corruzione per la presunta compravendita di senatori finalizzata a far cadere il governo Prodi nel 2008 sarà prescritta. Più che sulla libertà, dunque, la condanna decisa ieri dai giudici della prima sezione del Tribunale di Napoli sembra destinata a incidere sulla onorabilità. La difesa di Berlusconi non esclude la possibilità di rinunciare alla prescrizione per puntare a una assoluzione nel merito. «Lo valuteremo quando maturerà la prescrizione - afferma Nicolò Ghedini, storico difensore di Berlusconi - C'era già stato un precedente importante con la decisione del giudice Cimma che riteneva che non vi fosse reato, ora c'è un precedente che va contro un altro precedente sempre del tribunale di Napoli, vedremo cosa deciderà la Corte d'Appello». Perché è certo che la sentenza di condanna sarà impugnata, nonostante la prescrizione. 90 giorni per il deposito delle motivazioni, 45 per gli avvocati per impugnare la sentenza: «È chiaro - precisa Ghedini - che quando avremo depositato l'impugnazione l'asserito reato sarà già prescritto quindi non si potrà mai cristallizzare una sentenza di condanna nei confronti di Berlusconi. Auspichiamo un'assoluzione in Corte d'appello e faremo impugnazione al di là della prescrizione. Siamo convinti che sia una sentenza sbagliata, la nostra linea è che non c'è stata corruttela, che c'è stato semmai un finanziamento e che comunque il giudice ordinario non può sindacare un voto che è insindacabile secondo la Costituzione». Una tesi, quella della difesa, sostenuta con convinzione in fatto e in diritto. «Riteniamo che gli atti processuali diano la prova positiva dell'innocenza del nostro assistito - ribadisce l'avvocato Cerabona che assiste Berlusconi assieme a Ghedini - Ne siamo convinti». Delusione è il sentimento che prevale nei minuti successivi alla lettura del dispositivo dopo l'attesa di una giornata. La prescrizione, la questione da affrontare oltre allo scontato ricorso in Appello. «Per gli argomenti esposti con convinzione ci sembrava che anche e soprattutto dal punto di vista giuridico non vi fosse spazio per la configurabilità del reato, specialmente del reato di corruzione propria - commenta Francesco Coppi, difensore di Forza Italia indicata nel processo come responsabile civile - Anche se in autunno il reato sarà prescritto, siccome è una questione di principio certamente la porteremo avanti». L'avvocato Bruno Larosa, che con Coppi assiste Forza Italia, aggiunge: «Questa sentenza a mio parere è sorprendente, sono curioso di leggerla». Curiosità condivisa anche dai legali di Lavitola. «Dobbiamo capire come motiveranno questa sentenza - dice l'avvocato Barletta - Mi risulta difficile capire come i giudici possano motivare in diritto una sentenza di condanna con quel capo di imputazione». «Eravamo convinti di ottenere un risultato diverso - aggiunge l'avvocato Febbraio - considerando che all'esito del dibattimento ci risultava che non fosse risultato nulla di più rispetto alla contestazione operata dalla Procura».
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