Napoli, 29 anni oggi: il capitano
Insigne è carico per essere leader

Napoli, 29 anni oggi: il capitano Insigne è carico per essere leader
di Roberto Ventre
Giovedì 4 Giugno 2020, 08:21 - Ultimo agg. 08:23
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Ventinove anni oggi, Lorenzo Insigne carico più che mai per la ripartenza, primo appuntamento la semifinale di ritorno di coppa Italia contro l'Inter. Comincia un'altra fase della sua carriera in maglia azzurra, ora che è entrato nel pieno della maturità calcistica. La volata finale con il Napoli tra coppa Italia, campionato e Champions League: dall'arrivo di Gattuso il suo talento è tornato a splendere, prestazioni al top e gol importanti. Sereno e convinto, il suo contratto è in scadenza nel 2022, più in là si comincerà a parlare del rinnovo (ad assisterlo nella trattativa sarà un nuovo procuratore, il napoletano Vincenzo Pisacane). Un prolungamento significherebbe legarsi praticamente a vita a Napoli. Ma in questo momento la priorità sarà più che mai legata al campo, ora un finale di stagione tutto di un fiato, poi un breve break: a settembre di nuovo in campo per la nuova stagione che si chiuderà con gli Europei 2021 con l'Italia di Mancini. 

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Insigne nel Napoli arrivò nel 2006 quando aveva 15 anni, cominciò con la categoria Giovanissimi. Lo portò il responsabile del settore giovanile azzurro Peppe Santoro, 1500 euro versati dal Napoli all'Olimpia Sant'Arpino (la scuola calcio dove Lorenzo cominciò a giocare al calcio), questo il costo dell'operazione: Santoro lo aveva già adocchiato quando guidava il settore giovanile dell'Avellino e un ultimo sguardo, prima di portarlo in quello del Napoli, al ragazzo di Frattamaggiore lo diede in un raduno a Grumo Nevano. Ci ha creduto fin dal primo momento ed è stato sempre presente nei primi passaggi chiave di Insigne in prima squadra: il primo ritiro estivo con il Napoli di Mazzarri nel 2010 a Folgaria e poi nel campionato 2012-2013, l'ultimo del tecnico toscano sulla panchina azzurra, quello in cui l'attaccante di Frattamaggiore disputò il suo primo campionato di A da protagonista. 

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Lorenzo si mise subito in mostra con le squadre giovanili del Napoli. Ivan Faustinho Canè, lo allenò prima con gli Allievi e poi nel 2009-2010 nella Primavera. «A 16 anni i talenti già si vedono, Lorenzo lo notai subito: a parte le qualità tecniche mi colpì il suo spirito di sacrifico quando mi raccontò che prima di venire al campo ad allenarsi si alzava all'alba per aiutare il papà a lavorare», ricorda e aggiunge: «Aveva numeri eccezionali e si esaltava nei tornei internazionali: in uno con la Primavera a Gradisca d'Isonzo lo schierai da prima punta contro una squadra argentina fortissima, segnò due gol, i difensori avversari non riuscirono a fermarlo in nessun modo. La qualità tecnica è stata sempre uno dei suoi punti di forza: ora che è nel pieno della maturazione potrà ancora fare un ulteriore scatto in avanti». Il primo anno con la Primavera nel 2008-2009 lo fece esordire Ernesto Apuzzo: «Lorenzo avevo capito subito che tecnicamente aveva qualcosa in più, anche se era di un anno più piccolo: sotto questo profilo ha sempre brillato in tutta la sua carriera, ora vedo che è migliorato tantissimo anche a livello di autostima», spiega e ricorda. «Lo feci esordire a Catania e subito fece un numero liberandosi con uno stop di tacco sulla linea di fondo. Contro la Roma a Trigoria c'era Spalletti in tribuna, insieme avevamo fatto il corso allenatori e ci salutammo: tutti i ragazzi giocarono una grande partita e vincemmo con un gol di Insigne».

Grande empatia con Gattuso, un feeling immediato fin dal primo giorno di allenamento: Insigne è tornato un assoluto protagonista nel Napoli e nel suo ruolo preferito da esterno sinistro del tridente di attacco ha ricominciato a disegnare magie. Negli allenamenti a Castel Volturno è tornato tonico e determinato: il capitano è pronto a lasciare il segno e a trascinare il Napoli in questo finale di stagione.
 
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