Profugo contagiato a Roncade: aveva contatti con i migranti dell'ex Serena

Profugo contagiato a Roncade: aveva contatti con i migranti dell'ex Serena
Mercoledì 5 Agosto 2020, 17:13
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IL CONTAGIO
RONCADE Nuovo caso di Coronavirus tra i richiedenti asilo. È il primo esterno all'ex caserma Serena che sarebbe collegato al grande focolaio esploso all'interno del centro di accoglienza che sorge al confine tra i comuni di Treviso e Casier. Si tratta di un giovane proveniente dal Bangladesh ospitato assieme ad altri tre stranieri in un appartamento nel centro di Roncade, gestito dalla cooperativa Auryn di Carbonera nell'ambito del programma di accoglienza diffusa. Nei giorni scorsi aveva iniziato a manifestare qualche lieve sintomo ed ecco scattare la procedura di rilevamento tramite tampone. Poi le voci del paese: «Il gruppo di extracomunitari era costantemente in contatto con i connazionali presenti nella ex Serena» riferiscono da Roncade. Il risultato del test ha confermato il contagio. Il richiedente asilo è stato trasferito in via precauzionale nell'ospedale di comunità di Vittorio Veneto. Mentre i suoi tre coinquilini adesso sono in isolamento domiciliare.
LA SITUAZIONE
L'Usl della Marca, comunque, sembra aver già bloccato la possibile espansione verso l'esterno del focolaio scoppiato nella struttura di Dosson gestita dalla cooperativa Nova Facility. Il servizio Igiene e sanità pubblica ha fatto il test anche alle tre persone che vivevano con il migrante contagiato a Roncade. E tutte e tre sono risultate negative. Così come altri richiedenti asilo che abitano in un appartamento vicino. «I tre conviventi sono stati messi in quarantena» confermano dall'Usl. «L'azienda sanitaria ha già eseguito i tamponi sulle altre quattordici persone ospitate a Roncade e sugli operatori con cui hanno avuto contatti. Sono tutti in isolamento fiduciario. Sono stati disposti controlli puntuali da parte di carabinieri e polizia locale per avere la garanzia che venga rispettata la quarantena fa il punto Pieranna Zottarelli, sindaco di Roncade , siamo in costante contatto con l'Usl, la cooperativa, la Prefettura e le forze di polizia. La situazione è sotto controllo. In piena emergenza abbiamo avuto fino a 28 casi, non è uno nuovo che ci deve spaventare: restano piuttosto fondamentali le misure di prevenzione, distanziamento sociale, in primis, e uso corretto della mascherina».
IL FOCOLAIO
I risultati definitivi dei test eseguiti a Roncade sono attesi per domani. Ora si torna a concentrarsi sull'ex caserma Serena. Proprio oggi l'Usl avvierà un nuovo screening generale per mappare il Coronavirus nel centro di accoglienza. Si parte dai risultati di quello effettuato giusto una settimana fa, che ha evidenziato il contagio di 136 migranti, più un mediatore culturale. Le persone contagiate nello hub sono tutte asintomatiche. Da giovedì scorso i 293 ospiti del centro sono rimasti in quarantena all'interno della struttura, sia i positivi che i negativi, in padiglioni separati. E ora l'Usl trevigiana sottoporrà nuovamente tutti al tampone per fotografare l'andamento dell'epidemia. Nel gruppo che entrerà nell'ex caserma ci saranno anche Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria, e Roberto Rigoli, direttore della microbiologia di Treviso e coordinatore dei 14 i centri di microbiologia del Veneto. Oltre all'iniziale mancato rispetto delle separazioni all'interno del complesso tra positivi e negativi, confermato nell'incontro organizzato lunedì in Prefettura, ci si aspetta un ridimensionamento del focolaio. In base all'esito dello screening, l'Usl deciderà come gestire il resto della quarantena, che in linea teorica dovrebbe restare valida almeno fino al 12 agosto. La buona notizia è che i tamponi eseguiti sui lavoratori dei supermercati e dei negozi aperti nella zona dell'ex caserma, complessivamente una quarantina di persone, sono risultati tutti negativi. Così come quelli fatti sui 53 colleghi dei migranti che nell'ultimo periodo hanno lavorato. Ma non è finita. Nelle prossime ore verranno controllate altre persone entrate in contatto con i richiedenti asilo. Nel frattempo non si può abbassare la guardia nemmeno sugli altri fronti. Ieri sono stati registrati altri tre casi di Covid collegati alla positività di una coppia che era rientrata nella Marca dopo un periodo di vacanza di Croazia.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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