Fidanzati uccisi, Ruotolo vuole riaprire l'istruttoria

Fidanzati uccisi, Ruotolo vuole riaprire l'istruttoria
Giovedì 11 Ottobre 2018, 05:04
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L'APPELLO
TRIESTE Alla Corte d'assise d'appello di Trieste sarà chiesta una super perizia per dimostrare che Giosuè Ruotolo non era nel parcheggio del palasport quando il caporal maggiore Trifone Ragone (28 anni) e il broker assicurativo Teresa Costanza (30) sono stati uccisi con sei colpi di pistola. Era la sera del 17 marzo 2015. Sei mesi dopo i Carabinieri ripescarono l'arma del delitto nel laghetto di San Valentino, a marzo 2016 Ruotolo fu sottoposto a misura cautelare in carcere e l'8 novembre 2017 condannato all'ergastolo con isolamento diurno per la durata di due anni.
Domani, alle 9.30, comincia il processo d'appello. La Corte presieduta dal giudice Igor Maria Rifiorati dovrà giudicare il 29enne di Somma Vesuviana, ex caporal maggiore dell'Esercito di stanza al 32° Carri di Cordenons e commilitone della vittima. L'imputato arriverà dal carcere di Belluno. Potrebbe essere un'udienza tecnica. Dopo la relazione del giudie a latere, saranno affrontate le questioni preliminari. I difensori - gli avvocati Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito - contano di poter ottenere il rinnovo dell'istruttoria dibattimentale attraverso una super perizia tesa a smontare la ricostruzione della scena del delitto e a dimostrare che i fidanzati sono stati uccisi dopo che l'Audi A3 di Ruotolo aveva lasciato il parcheggio del palasport. Per ribaltare la sentenza sono stati individuati quindici motivi d'impugnazione: discrepanze, punti illogici, carenze probatorie. L'obiettivo è demolire le testimonianze-chiave, la ricostruzione dei carabinieri del Nucleo investigativo, nonchè la perizia affidata dai pm Pier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro agli ingegneri Paolo Reale e Giuseppe Monfreda. La difesa elenca una serie di testimonianze che la Corte non avrebbe adeguatamente valutato. E sospetta che alcuni testimoni abbiano adattato le loro ricostruzioni alle notizie divulgate dai mezzi di comunicazione.
In aula ci saranno le parti civili. Gli avvocati Daniele Fabrizi e Serena Gasperini hanno depositato una memoria per conto della famiglia Ragone. La famiglia Costanza sarà rappresentata dagli avvocati Giacomo Triolo e Carla Sgarito, mentre il fratello e i parenti più stretti di Ragone dai legali Nicodemo Gentile e Antonio Cozza.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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