Ragazzi molestati: «Totale assenza di freni inibitori»

Ragazzi molestati: «Totale assenza di freni inibitori»
Sabato 7 Agosto 2021, 05:01
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IL CASO
Il ventinovenne, padre di due figli, in attesa di permesso di soggiorno chiesto per ricongiungimento familiare, accusato di violenza sessuale e molestie nei confronti di tre ragazzini, deve restare in carcere perchè è «concreto, attuale ed elevato il pericolo di specifica recidivanza criminosa». Lo ha sottolineato il giudice per le indagini preliminari Piercarlo Frabotta che ha firmato l'ordinanza di convalida dell'arresto effettuato dai poliziotti della squadra volante diretti da Monica Corneli che qualche giorno fa hanno individuato nel parcheggio di un centro commerciale nel Corcianese l'uomo che poco prima aveva seguito, fermato con una scusa e poi palpeggiato un ragazzo di 15 anni.
Il giovane, con una trovata che forse pensava si vedesse solo nei film, nonostante il panico era riuscito a distrarre il ventinovenne di origini albanesi che lo aveva toccato sulle sue parti intime ed era scappato in motorino a casa. Dove ha raccontato tutto al padre che è tornato subito in quel parcheggio chiamando e denunciando tutto alla sala operativa della questura.
«FRAINTESO»
Immediata anche l'identificazione dell'uomo - che in quel centro commerciale era con i suoi due bambini e il cognato e il suo arresto praticamente in flagranza. Il 29enne ha provato a spiegare, ha detto agli inquirenti il pubblico ministero è Gemma Miliani di essere stato frainteso e che il quindicenne «ha mentito», spiegando come gli avrebbe messo solo un braccio sulla spalla per ringraziarlo della risposta alle domande sui computer usate per fermarlo una volta fuori dal negozio. «Dichiarazioni del tutto inattendibili e menzognere scrive il gip in quanto clamorosamente smentite dai filmati di videosorveglianza che, al contrario, avvalorano e certificano la veridicità di quanto narrato dalla vittima; l'indagato si è limitato a negare ed ha spudoratamente mentito su più punti, a cominciare da quello relativo al luogo dove sarebbe avvenuto il toccamento della spalla, che non è certamente l'interno del negozio ma fuori, nel parcheggio, quando la vittima si trovava a bordo del ciclomotore ed è stata appositamente aspettata, seguita e raggiunta».
«PERSONALITÀ ALLARMANTE»
Contro il 29enne anche le due denunce presentate da altri due ragazzi che hanno raccontato di essere stati avvicinati a gennaio e marzo e importunati sempre con la scusa di informazioni per aggiustare il computer della figlia dell'uomo. «Il mio modo di fare è stato frainteso», ha ribadito l'uomo durante l'interrogatorio. Smentendo anche, come invece denunciato, di aver chiamato uno dei due ragazzi «Amore». È «allarmante la personalità» del 29enne, secondo il giudice, perché «sebbene incensurato, annovera due pregiudizi di polizia per analoghe condotte delittuose (), il che denota l'assoluta assenza di freni inibitori e la totale incapacità di contenere le proprie insane pulsioni sessuali», come dimostrato anche dal fatto insiste Frabotta di aver commesso il reato nonostante fosse nel negozio «in compagnia dei propri figli minori e di quelli del cognato». Da qui, la decisione della custodia cautelare in carcere, non essendo abbastanza neanche gli arresti domiciliari visto che «né la presenza in casa della moglie o della cognata, contrariamente a quanto opinato dalla difesa (con l'avvocato Fernanda Cherubini, ndr), sono circostanze di per sé sufficienti ad annullare il rischio di reiterazione criminosa, stante anche la fulmineità con la quale l'indagato ha mostrato di saper attentate all'altrui libertà sessuale».
Egle Priolo
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