Un'altra tomba sparita al cimitero di Sezze

Un'altra tomba sparita al cimitero di Sezze
Domenica 18 Aprile 2021, 05:01
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IL PROCESSO
Era andato a fare visita al nonno, sepolto presso il cimitero di Sezze, ma sul loculo dove c'era sempre stato il suo avo ha trovato l'effige di un'altra persona, una donna deceduta a giugno 2020, due mesi prima. E' iniziata così una lunga e assurda storia per L.F. al quale nessuno in Comune è riuscito a fornire una spiegazione se non che agli atti ufficiali dell'ente non risulta alcuna richiesta o qualsivoglia comunicazione di traslazione della salma. Vale a dire che chi ha proceduto a spostarla lo ha fatto in totale autonomia e senza alcuna autorizzazione ufficiale. La storia combacia perfettamente con quanto emerso nel corso dell'indagine Omnia 2' che il 18 marzo scorso ha portato in carcere undici persone proprio per la gestione illegittima dell'ipogeo del centro lepino.
IL RISCHIO
Ma questa storia rischiava di finire nel dimenticatoio se i familiari del defunto non avessero deciso di opporsi alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero chiedendo la prosecuzione delle indagini, richiesta discussa nei giorni scorsi davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Latina Giuseppe Cario. La vicenda ha inizio ad agosto dello scorso anno e dopo avere fatto l'amara scoperta L.F. ha deciso di chiedere spiegazioni al Comune di Sezze per sapere chi avesse richiesto l'estumulazione del nonno, chi l'avesse autorizzata e soprattutto dove fosse stata ubicata.
LA RISPOSTA
Tra uno scaricabarile e l'altro tra agosto e settembre 2020 il servizio cimiteriale con una lettera protocollata ha comunicato che agli atti non risultava richiesta di tumulazione o traslazione. E che gli uffici non avevano le informazioni utili per individuare con esattezza l'ubicazione della salma del defunto'. Dal Comune è comunque partita una segnalazione alla Procura della Repubblica, e al Comando provinciale dei carabinieri di Latina che ha dato il via ad una inchiesta. Nel frattempo l'uomo ha acquisito una serie di informazioni altrettanto inquietanti vale a dire che mentre veniva tumulato un parente nella stessa cappella si era verificato un cedimento quindi la salma del nonno era stata estumulata e i resti raccolti ina cassettina spostata in un loculo sottostante salvo poi collocare la salma dell'altra defunta al suo posto. Il tutto senza alcuna comunicazione ai servizi cimiteriale né autorizzazione. Il titolare dell'agenzia funebre Fausto Perciballe arrestato nell'operazione Omnia 2' ha dichiarato di non aver eseguito alcun intervento mentre il custode del cimitero Fausto Castaldi, anche lui arrestato nella stessa operazione, ha fornito spiegazioni perlomeno contradditorie sui lavori effettuati. Ma di atti che attestano la regolarità dell'intervento non c'è alcuna traccia. Poi alla fine di ottobre scorso il pubblico ministero Giorgia Orlando, titolare dell'inchiesta, ha disposto l'archiviazione del procedimento ritenendo che la notizia di reato fosse infondata. Un atto al quale si sono opposti i familiari del defunto che hanno anzi chiesto che il reato per il quale si procede, quello di furto aggravato, venga riqualificato in distruzione o soppressione di cadavere. Reato che prevede una pena da due a sette anni di carcere, pena aumentata se viene commesso in un cimitero o altri luoghi di sepoltura. I legali dei familiari del defunto ritengono che gli estremi per procedere in tal senso ci sono tutti e nell'udienza di venerdì hanno chiesto al gip Cario la prosecuzione delle indagini preliminari. Richiesta sulla quale il giudice si è riservato di decidere.
Elena Ganelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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