Ischia, ricostruita «l’arnia greca» per celebrare la Giornata mondiale delle api

L'arnia greca, in pietra, di Ischia
L'arnia greca, in pietra, di Ischia
di Ciro Cenatiempo
Giovedì 20 Maggio 2021, 10:03 - Ultimo agg. 10:22
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Un’arnia scavata nella pietra locale, proprio come facevano i primi abitatori greci dell’isola nell’ottavo secolo avanti Cristo. Con questo oggetto denso di storia e di vita (all'interno vi sono già centinaia di ospiti ronzanti che stanno producendo miele al suo interno), l’isola d’Ischia festeggia oggi la Giornata mondiale delle api evocando la Magna Grecia con un’operazione non solo simbolica, ma ricca di significati concreti nel segno della biodiversità e dell’eco-sostenibilità.

«Grazie alla continua ricerca delle nostre radici e all’impegno nella protezione degli animali – spiega Raffaella Scotti, l’apicultrice che ha introdotto questa novità - dopo aver cominciato una apicoltura etica e naturale utilizzando arnie “topbar”, ho deciso di andare ancora più a ritroso nel tempo reintroducendo nella filiera le arnie utilizzate sull’isola dai colonizzatori greci. Seguendo pubblicazioni scientifiche sull’argomento, e preso spunto da un suggerimento scritto nel libro “Il piacere delle api” di Paolo Fontana, ho cominciato una ricerca che, grazie anche all’aiuto di alcuni amici, si è tradotta  nella realizzazione di questa arnia completamente costruita in pietra trachitica». 

Si tratta della stessa tipologia di pietra utilizzata, una volta modellata, per costruire muri a secco e pareti perimetrali delle abitazioni rurali nell’isola verde. 

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«L’amico Paolo Petrone ha ritrovato la giusta pietra, compito non facile, ma le sapienti mani di Serafino Pippo hanno completato il lavoro. Ora – spiega Raffaella Scotti - dopo l’inserimento di uno sciame isolano abbiamo avuto modo di verificare che la famiglia sta bene e la regina ha cominciato la sua deposizione. Speriamo che da questo piccolo ma enorme mondo ricco di grandi patrimoni possa partire tramite un messaggio necessario: avere rispetto per la natura, la giusta conoscenza prima di allevare qualsiasi animale, seguire le normative e nel caso dell’apicoltura ricordarsi che siamo tutti collegati e basta poco per rovinarla».

Per farlo, si affida anche al valore di un altro oggetto in pietra «l’Omphalos» propiziatorio, come avveniva nell’Ellade tanti secoli fa, per favorire lo sviluppo di una pratica culturale che è stata diffusa nelle isole mediterranee fino a non molti anni fa, come ha evidenziato Georgios Mavrofridis, l’archeologo greco che ha svolto interessanti studi di settore in particolare nell’area estesa dall’Egeo allo Ionio.

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