Un bellissimo esemplare di Allocco (Strix aluco) era entrato in una cantina di una famiglia residente in via Li Campi a Sant’Agata sui due Golfi, nel comune di Massa Lubrense, e non sapeva più come uscirne o, forse, approfittava del riparo viste le giornate fredde e piovose. «Non sappiamo se inseguisse qualche topolino - spiega Claudio d'Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno - se si fosse riparato dalla pioggia approfittando della porta lasciata momentaneamente aperta dai proprietari. Quel che è certo è che, una volta richiusa la porta, l’animale è rimasto praticamente prigioniero».
Il Wwf Terre del Tirreno aveva ricevuto una telefonata alla sede di Meta da parte del proprietario dell’abitazione, che segnalava di aver rinvenuto “una civetta” in cantina e di non sapere bene come comportarsi. Nonostante il suggerimento di lasciare aperta la porta il rapace non accennava a volare fuori e il giorno dopo era ancora all’interno del locale. A questo punto i volontari del Wwf hanno deciso di intervenire! Al loro arrivo si sono accorti che la civetta era in realtà un allocco! «Si tratta sempre di rapaci notturni - racconta Claudio d’Esposito che si è recato sul posto assieme ad un altro volontario dell’associazione - specie protette che vengono confuse tra loro. Accade molto spesso. Viviamo in un mondo in cui sappiamo riconoscere tutti i modelli di iphone o di automobili, ma non sappiamo distinguere una civetta da un gufo o da un allocco! La civetta è più piccola con gli occhi gialli, l’allocco invece è grosso e tozzo, con piumaggio criptico grigio-beige e con gli occhi neri come il barbagianni (quest’ultimo inconfondibile per il piumaggio bianco crema).
L'allocco è uno dei più grossi rapaci notturni presenti in penisola sorrentina, dove nidifica anche barbagianni, civetta e assiolo. Inconfondibile per i suoi occhi neri e la testa grossa, senza i ciuffi auricolari tipici del gufo, e per il suo lugubre e flautato richiamo notturno, necessita di circa venti ettari di areale per trovare le prede necessarie alla sopravvivenza di una coppia. Si nutre soprattutto di topi, quando ha i pullus nel nido da sfamare ne cattura numerosi ogni notte, ma anche di piccoli uccelli, pipistrelli, anfibi, rettili e insetti. Può vivere in natura fino a 19 anni.
Comunica nel buio con la voce, marcando il territorio: «Qui ci sono io, non avvicinatevi», o usa la voce per attirare il partner nel periodo degli accoppiamenti! Su alti rami, pali o posatoi, i rapaci delimitano a suon di lugubri versi il proprio areale di riproduzione ben circoscritto. Spesso due allocchi duellano a distanza. È il maschio dell'allocco ad utilizzare il suo potente richiamo per difendere il territorio da altri individui della stessa specie che potrebbero insidiare la sua compagna e quindi il canto è - a tutti gli effetti - un segnale etologico prioritario nella definizione dell'homerange. Per censirli gli ornitologi usano spesso dei richiami registrati, che inducono gli animali nei pressi a rispondere e ad avvicinarsi.
Maschio e femmina restano uniti per tutta la vita. L’Allocco non costruisce alcun nido, ma si limita a utilizzare cavità di alberi, case disabitate, e all’occorrenza cassette nido. Se l’Allocco si trasferisce in aree urbanizzate può spodestare il Barbagianni dal suo sito all’interno di palazzi e vecchie costruzioni (come osservato in un condominio a Seiano). Spesso può insediarsi sotto i tetti o nei fumaioli, ma occupa anche nidi abbandonati da altri rapaci, da gazze o cornacchie grigie.
I grossi occhi fissi gli conferiscono uno sguardo particolarmente tonto, ma in compenso ha una capacità di muovere e roteare la testa in tutte le direzioni. Questo gli serve per localizzare i rumori grazie alle orecchie asimmetriche e ai grossi "dischi facciali" che, come parabole, intercettano il più esile rumore individuandone la provenienza con precisione. Nel silenzio ovattato di un bosco innevato i rapaci notturni percepiscano il rumore di un roditore che nascosto sgranocchia una nocciola! Nella caccia è facilitato dal volo estremamente silenzioso, che gli permette di arrivare improvvisamente sulle prede e ghermirle con i potenti artigli.
Strettamente legato agli ambienti forestali, si adatta anche agli ambienti agricoli e antropizzati, perfino ai centri storici di città. Prettamente notturno al di fuori del periodo della riproduzione, durante l'allevamento dei piccoli è attivo anche al crepuscolo o in pieno giorno. Per il riposo utilizza posatoi su conifere, alberi coperti di edera, camini e anfratti nelle cascine o nei monumenti.