L'Australia sacrificherà 10mila cavalli selvaggi, ma gli esperti sostengono che non sarà sufficiente: ecco perché

L'Australia sacrificherà 10.000 cavalli selvaggi, ma gli esperti sostengono che non sarà sufficiente: ecco perché
L'Australia sacrificherà 10.000 cavalli selvaggi, ma gli esperti sostengono che non sarà sufficiente: ecco perché
di Marta Ferraro
Giovedì 4 Novembre 2021, 19:32
2 Minuti di Lettura

Un gruppo di 69 ricercatori dell'Accademia australiana delle scienze ha inviato una lettera aperta alle autorità dello stato del New South Wales, nella quale definiscono insufficiente il progetto di sacrificare 10.000 cavalli selvaggi che vivono nel Parco nazionale di Kosciuszko, secondo quanto riferiscono i media locali.

Nella riserva sono presenti circa 14.380 equini, animali dell'ecosistema locale, la cui presenza comporta notevoli danni alla delicata vegetazione e provoca stress alle specie autoctone, alcune delle quali in via di estinzione. Secondo le stime degli esperti, in caso di mancato intervento per risolvere il problema, la popolazione di cavalli selvaggi nel parco supererà i 20.000 entro il prossimo anno.

Di fronte a questa situazione, il National Parks and Wildlife Service dello stato ha annunciato lo scorso settembre un'iniziativa per ridurre la popolazione locale di questi erbivori a 3.000, uccidendone la maggior parte di essi e ricollocando il resto. Il progetto prevede che gli equini sopravvissuti rimangano in un'area di conservazione che comprende il 32% della riserva.

Contro questo piano, gli autori della lettera sostengono che anche 3.000 cavalli sarebbero una cifra troppo alta per Kosciuszko per iniziare a superare i danni causati dalla siccità, dagli incendi e dal pascolo eccessivo.

Gli studiosi hanno invece esortato a ridurre al più presto il numero dei cavalli ben al di sotto della cifra prevista dal piano, con l'ausilio di tutti i metodi disponibili, sempre nel rispetto delle linee guida sul benessere animale, puntando all'obiettivo finale di proteggere l'intero territorio dai cavalli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA