Bambini e bagnini a caccia di nidi di tartarughe a Meta e Maiori

Bambini e bagnini a caccia di nidi di tartarughe a Meta e Maiori
di Massimiliano D'Esposito
Giovedì 12 Maggio 2022, 21:34
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Una scia inconfondibile, simile a quella di un piccolo trattore sulla sabbia. È la traccia lasciata da mamma tartaruga per deporre le sue uova sulla spiaggia. Fondamentale riconoscerla, per evitare che il nido venga distrutto involontariamente, soprattutto in arenili affollati nei mesi estivi.

Per questo l’Area marina protetta Punta Campanella, insieme alla Stazione zoologica Anton Dohrn, alla Capitaneria di porto ed ai Comuni di Meta e Maiori, ha organizzato due giornate di informazione e sensibilizzazione in penisola sorrentina ed in costiera amalfitana.

Lunedì prossimo gli esperti saranno a Meta, presso il lido Marinella.

Con loro anche il comandante Valerio Massimo Acanfora della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia e Marco Caputo, comandante della CP di Meta. Ai titolari degli stabilimenti balneari, ai bagnini, ai guardiani notturni e ad alcune associazioni locali sarà illustrato come riconoscere le tracce delle tartarughe ed i comportamenti da adottare per tutelare le femmine nidificanti. Dopo toccherà invece ai bambini delle scuole elementari ricevere le informazioni necessarie per individuare la presenza di un nido sulla spiaggia.

L’iniziativa si ripeterà il giorno dopo, 17 maggio, a Maiori, presso la sede del Comune. Anche qui personale dell’Amp Punta Campanella, della Stazione Zoologica Dohrn e della Capitaneria di porto, con il comandante Gennaro Spinelli, mostrerà ai gestori dei lidi, alle associazioni locali e ai bambini come riconoscere le tracce dei nidi e come comportarsi nel caso una tartaruga stia nidificando sulla spiaggia.

Le due località marine della penisola sorrentina e della costiera amalfitana non sono state scelte a caso. Qui, infatti, negli ultimi anni, del tutto a sorpresa, sono stati individuati 2 nidi: nel 2019 a Meta e lo scorso anno a Maiori.

«La nostra rete di monitoraggio si occuperà prevalentemente delle zone in cui si registra ogni anno un gran numero di nidi, parliamo del Cilento, in particolare Ascea, Marina di Camerota, Palinuro e del litorale domizio, nell'area di Castelvoltuno. In questi territori ci sono spiagge enormi e particolarmente adatte alle nidificazione e le forze in campo non ci permettono di organizzare altrove un monitoraggio continuo – fanno sapere dal coordinamento del progetto Caretta in Vista, che coinvolge varie associazioni ed Enti, tra cui Punta Campanella -. In zone come la penisola sorrentina e la costiera amalfitana, invece, i siti idonei sono molti di meno, cosi le probabilità di nidificazione diminuiscono. Eppure esistono come abbiamo visto negli ultimi anni. Per questo chiediamo che siano gli operatori balneari, i bagnanti, le associazioni locali, i bambini, sempre sensibili a questo tipo di attività, a prestare attenzione alle tracce sulle spiagge».

«In caso di avvistamento di una tartaruga che risale sull’arenile per nidificare, bisogna evitare qualsiasi interazione con l’animale, non infastidirlo con suoni, flash e luci – chiariscono dal coordinamento -. Contattare subito le autorità competenti, a cominciare dalla Capitaneria di porto. Se si avvistano le tracce sulla spiaggia, invece, cercare di delimitare subito la zona per evitare che vengano calpestate e contattare le autorità».

La stagione delle nidificazioni sta ormai per cominciare e bisogna prestare particolare attenzione per tutelare una specie molto spesso vittima delle attività antropiche, sia in mare che sulle spiagge. A giugno partirà ufficialmente il monitoraggio di «Caretta in Vista» che cerca ancora volontari per pattugliare le spiagge (info: carettainvista@gmail.com). L’obiettivo è individuare quanti più nidi è possibile, in modo da tutelarli adeguatamente. Lo scorso anno si registrarono numeri molto important in Campania: 57 nidi con la nascita di oltre 3mila tartarughe.

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