L’unico park safari regionale, che si fregia da un anno anche della licenza di giardino zoologico concesso dai ministeri dell’Ambiente, Salute e Politiche Agricole, è divenuto una nursery naturalistica in questo periodo di emergenza coronavirus. E difatti le nascite sono state diverse, così in venti giorni sono venuti alla luce in cattività anche una cucciola di antilope, due istrici e un cangurino, che non ancora esce dal marsupio della madre. «Siamo contenti per questo nuovo arrivo - dice il presidente dello zoo Mario Bellucci - La nostra missione è proteggere gli animali dismessi da altri parchi o circhi, in particolare le specie in estinzione».

Lo zoo park safari si sviluppa su 50 mila metri quadri ed ospita 250 animali di 60 specie diverse. L’emergenza Covid-19 non ancora permette la riapertura della struttura, ma ha registrato innumerevoli gesti di solidarietà per poter mantenere gli animali. «Sono prontamente intervenute per aiutarci – dice Bellucci - la Regione Abruzzo, Protezione Civile, Coldiretti, scuole e parrocchie che hanno acquistato biglietti per quando riapriremo. E poi tante altre donazioni. Una grande solidarietà dall’Abruzzo che non mi aspettavo. Ora attendiamo le disposizioni per riaprire. Potremmo essere ricompresi, eventualmente, anche come museo della natura».
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