Cavalli, ecco come si curano quelli che hanno vinto l'oro: «Seguire muscoli e cervello»

Cura dei cavalli: «Seguire muscoli e cervello»
Cura dei cavalli: «Seguire muscoli e cervello»
di Antonio Calitri
Sabato 21 Agosto 2021, 07:59 - Ultimo agg. 09:38
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La freschezza dei cavalli della nazionale svedese del salto ad ostacoli, vincitrice di due medaglie d'oro alle Olimpiadi di Tokyo, porta la firma di una veterinaria italiana con una storia tutta da raccontare. Si tratta di Silvia Torresani, nata in provincia di Verona 46 anni fa, cresciuta a Riva del Garda (Trento), laureatasi a Bologna e che vive alle porte di Udine, dove gestisce l'allevamento Bellavista cavalli insieme al marito. Il suo segreto è quello di avere «una visione olistica, penso al benessere del cavallo non solo a curare o decontrarre la parte», spiega la Torresani, «e prima di tutto punto a conquistare la fiducia dell'animale. Quando una zona fa male, alla persona gli puoi spiegare che il trattamento poi lo farà stare meglio ma all'animale no e se lo tocchi dove già ha dolore, si irrigidisce e non collabora. Per questo io lascio sempre liberi i cavalli, aspetto che si fidino e poi inizio a trattarli. Quando poi conquisto la loro fiducia, sono loro stessi che capiscono che staranno meglio e mi cercano». Prima della gara c'è dunque una preparazione che rende indispensabile «conoscere i cavalli, c'è chi si innervosisce, chi si calma troppo e allora, per ognuno bisogna stabilire il momento migliore per il trattamento. Più che altro mi interessa che si sviluppi una comunicazione tra cavallo e cavaliere».


Il metodo - Si tratta di un metodo che gli svedesi hanno riconosciuto come importante visto che hanno chiesto a Silvia Torresani di seguire i loro cavalli fino alle prossime Olimpiadi di Parigi 2024. «Venti anni fa», racconta la dottoressa, «subito dopo la laurea, mi sono specializzata nella medicina integrata unendo a quella tradizionale fisioterapia, chiropratica, agopuntura e altre pratiche per il benessere dell'animale che allora erano poco conosciute in Italia. Ed essere tra i pochi specializzati in queste pratiche mi ha fatto girare tante scuderie, sia in Italia che all'estero anche grazie al passaparola che in questo ambiente funziona molto».
Proprio girando per le scuderie del Vecchio Continente è quindi arrivata al team svedese in un viaggio durato diversi anni e sempre grazie alla pratica del passaparola, che si dimostra la migliore pubblicità. «Nel 2014, tra i miei clienti c'era un neozelandese di base in Danimarca dal quale mi recavo spesso.

Lì ho conosciuto una sponsor della sua scuderia, un'importatrice di selle per tutta la Scandinavia che ha apprezzato il mio approccio e mi ha chiesto di tenere una lezione ai suoi rivenditori. E poi mi ha chiesto di seguire anche i cavalli della scuderia di famiglia che gestiva il figlio». E qui, come spesso accade per le storie con un lieto fine, alla bravura si aggiunge anche un po' di fortuna. Il ragazzo decide di lasciare la scuderia per entrare nell'equipe della squadra svedese di ippica.


Le gare - «Nel 2018 il team decise di cambiare fisioterapista e conoscendomi per come avevo lavorato nella sua scuderia mi chiamò proponendomi di essere la loro fisioterapista ufficiale, di seguire i loro cavalli nelle principali gare sportive». Un lavoro prestigioso, visto che si tratta di una delle formazioni più forti del mondo, ma anche molto impegnativo per la veterinaria italiana, che oltre a girare l'Europa per i suoi clienti, gestisce un allevamento e si occupa della famiglia e soprattutto dei due figli. Anche perché le gare si svolgono nel fine settimana e l'impegno quindi inizia già tra mercoledì e giovedì e prosegue per tutto il week-end. «La proposta mi allettava ma non volevo prendere la decisione da sola, allora facemmo una riunione di famiglia e tutti mi incoraggiano ad andare. Così accettai», racconta. «A febbraio 2019 volo a Gothemburg in Svezia per la finale della Coppa del Mondo dove inizio a conoscere i cavalli e i cavalieri. Poi il vero esordio, alla Coppa delle Nazioni di Piazza di Siena a Roma dove la Svezia vince». Il team vince altri tre dei più importanti concorsi internazionali. Nel 2020 il Covid ha fermato tutto. Si riprende quest'anno con l'obiettivo del podio a Tokyo che anche grazie alla Torresani la Svezia supera alla grande.

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