Bentornato ibis. È proprio il caso di dirlo, visto quanto sta accadendo nei cieli italiani del nord del Paese. Sì perché la spettacolare migrazione di questa specie, ad alto rischio di estinzione, è finalmente giunta in Italia. Partita da Gerlos, in Austria, il singolare team è composto da 29 giovani esemplari di ibis eremita e da due "mamme" adottive umane che li precedono a bordo di sue ultraleggeri a motore (per un incredibile viaggio di 875 km). Uno spettacolo più unico che raro che, 48 ore fa, ha fatto tappa a Collepietra in provincia di Bolzano. Un arrivo movimentato e non privo di difficoltà. Poco prima di superare il confine, in località Passo Vizze, infatti, alcuni esemplari hanno improvvisamente fatto marcia indietro.
A sus playas paradisiacas se le unen el Parque Nacional de Sus-Masa, donde se encuentra la última población viable del ave ibis eremita. pic.twitter.com/2uuU6GQwHk
— Andalucía Por El Mundo (@AndalucesCSTV) August 26, 2022
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Ibis eremita, il viaggio ad alta quota
Tanto che, a 2.276 metri di quota, uno dei due velivoli si è messo sulle loro tracce, invertendo immediatamente la rotta.
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Ibis eremita, la missione
Fortunatamente, poco fa, una buona notizia. "Nelle prime ore del mattino, hanno fatto sapere i ricercatori, la madre adottiva Helena è riuscita a recuperare nuovamente l'ibis Claudia. È abbastanza in forma, è stato sottolineato, quindi si riparte. Destinazione Sarego". La prossima tappa, appena partita, prima dell'arrivo finale a Orbetello, è prevista proprio a Sarego, nel Vicentino. La missione degli Ibis eremita guidati dall'uomo, come documentato dalle spettacolari immagini diffuse dalla organizzazione di tutela ambientale Bentornato Ibis, che proponiamo, è composta da esemplari allevati da mamme umane. L'obiettivo è quello di far memorizzare ai giovani uccelli la rotta da seguire così che possano, successivamente, tornare in Austria per riprodursi e continuare il ciclo vitale previsto dalla migrazione. L'Ibis eremita è una specie ad alto rischio estinzione. Cacciato dall'uomo perlopiù nell'ambito delle attività venatorie, allo stato selvatico è scomparso dai cieli europei ben quattro secoli fa. Il progetto di reintroduzione, è iniziato nel 2003.