Il piccione viaggiatore si perde, dall'Inghilterra finisce in Usa

Il piccione viaggiatore si perde, dall'Inghilterra finisce in Usa
di Anna Guaita
Martedì 2 Agosto 2022, 06:43 - Ultimo agg. 4 Agosto, 16:31
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Bob è un campione, l'esemplare più esperto e affidabile nella scuderia dei piccioni viaggiatori di Alan Todd. Per questo quando lo scorso giugno Bob non ha concluso una gara, nel nord est della Gran Bretagna, Alan ha temuto il peggio. A fermare un piccione di quattro anni dell'esperienza di Bob doveva essere stato un falco, il nemico naturale dei miti e indifesi viaggiatori. E invece, circa un mese fa Alan ha ricevuto una telefonata, nientedimeno che dall'Alabama, lo Stato nel sud degli Usa, a circa 6 mila chilometri da casa sua. Bob stava bene, ma evidentemente aveva sbagliato strada, e si era posato nel prato di una villetta di Mexia, a nord del porto di Mobile. Partito dall'isola di Guernsey nella Manica, Bob avrebbe dovuto seguire un tragitto naturale che lo doveva portare a casa sua a Tyneside nel nord del Regno Unito. Doveva cioè volare in direzione nord-nord-est, e invece era andato verso sud-ovest. Forse, ha ipotizzato Alan, Bob aveva incontrato mal tempo, si era calato per riposarsi su una nave petroliera, ed è finito per restarci fino a che questa non ha raggiunto Mobile, al di là dell'Atlantico.

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L'ANELLO
Così una mattina, un anziano signore si è trovato nel prato davanti casa un piccione sporco di petrolio e denutrito, ma chiaramente domestico e con un anello intorno alla zampa. L'uomo, impietosito, ha chiamato la locale protezione animali, che ha mandato un esperto di volatili. E da lì è stato facile ricostruire chi fosse quell'esemplare di piccione malconcio ma molto bello: sia con la fascetta di riconoscimento che tutti i viaggiatori indossano sia con il chip elettronico legato all'altra zampa, necessario per controllare la velocità e l'esatto momento di arrivo del piccione in gara, il Monroe County Animal Shelter è stato in grado di contattare la North of England Homing Union, l'associazione che aveva organizzato la gara in cui Bob si era perso. Alan Todd ha chiamato lo Shelter, ed è cominciato un lungo lavoro per fare rientrare il piccione viaggiatore a casa, questa volta in aereo. C'è voluto un mese per rimettere Bob in carne, per curarlo di un'infestazione di parassiti e per ottenere tutti i visti veterinari, oltre che la giusta gabbia accettata dalla British Airways. Alan comunque è andato di persona per prenderlo in consegna. Nel corso delle settimane di attesa, il personale dello shelter lo ha aiutato mettendolo in contatto via Zoom con l'animale, il quale ha chiaramente riconosciuto la sua voce, e si è rianimato. Allo shelter tutti erano commossi per questa riunione transatlantica, e hanno reagito con irritazione quando l'associazione animalista Peta ha chiesto che Bob venisse messo in libertà e non riconsegnato al proprietario: «Se il proprietario di Bob è disposto a volare fino agli Stati Uniti per riprenderlo, crediamo che dovrebbe riaverlo hanno risposto -. Per quelli di voi che usano un cane da caccia che si perde nei boschi, non lo rivorreste indietro se qualcuno lo trovasse?». È stato provato che in alcune gare i piccioni viaggiatori sono arrivati a coprire fino a 1800 chilometri, raggiungendo gli 80 chilometri orari di velocità. Grazie alla loro capacità di ritrovare in modo quasi infallibile la strada di casa su percorsi medi fra i 500 e i 900 chilometri, sono stati usati sin dall'antichità per portare messaggi, quando non esistevano metodi di comunicazione veloci. Nell'antica Grecia ad esempio era affidato loro il compito di trasmettere ai confini della regione i nomi dei vincitori delle Olimpiadi.
 

 

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