Legano una tartaruga marina a un macigno e la affondano in mare. Orrore al porto di Barletta

La tartaruga zavorrata rinvenuta morta al porto di Barletta (immag diffuse dal Centro Recupero Tartarughe Marine wwf Molfetta)
La tartaruga zavorrata rinvenuta morta al porto di Barletta (immag diffuse dal Centro Recupero Tartarughe Marine wwf Molfetta)
di Remo Sabatini
Domenica 30 Ottobre 2022, 16:30 - Ultimo agg. 17:50
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La speranza è che la povera tartaruga, prima di essere letteralmente affondata, fosse già morta. Perché altrimenti, il folle autore del macabro gesto, l'avrebbe condannata ad una morte orribile. Sì perché ciò che è accaduto nelle acque del porto di Barletta non può trovare giustificazione alcuna. D'altro canto, le prove di quanto successo, per ironia della sorte, le evidenzia la carcassa stessa del povero esemplare rinvenuto a galla in balia della marea.

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Orrore al porto di Barletta, legano tartaruga e la affondano

Adulta, alla Caretta caretta era stata legata una pinna ad una corda precedentemente ben fissata ad un macigno.

Vista la grandezza dell'esemplare, doveva aver pensato l'ignoto criminale, c'era il rischio che potesse tornare a galla. Così, una volta assicurato il tutto, era stata gettata in mare come fosse spazzatura.  Purtroppo per lui (o loro) qualcosa sarebbe andato storto perché, probabilmente diversi giorni dopo, la tartaruga è stata vista galleggiare nel porto e recuperata con ancora la corda legata al macigno.

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L'appello del WWF

A questo punto ci si chiede il perché di tanta crudeltà. Era incappata nelle reti? Era ancora viva? Perché non si è provveduto ad avvertire le autorità? Sarebbe stato tutto più semplice e, certamente, normale. Domande che al momento non trovano risposta e che ripropongono la questione del rispetto di norme e regolamenti da seguire in caso di incontri più o meno accidentali con specie protette. «Ricordiamo instancabilmente che le tartarughe marine che finiscono nelle reti da pesca, ha sottolineato il Centro Recupero Tartarughe Marine WWF Molfetta che ha diffuso le immagini che proponiamo, vanno segnalate, recuperate e consegnate ai centri di recupero di competenza». Un invito che, stavolta, è stato ignorato nel modo più terribile e insensato. Anche perché, come ha tenuto a sottolineare il Centro Recupero, "Siamo sempre disponibili".

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