Branco di lupi alle porte di Viterbo, le telecamere riprendono anche i cuccioli

L'immagine ripresa dalla telecamera
L'immagine ripresa dalla telecamera
di Maria Letizia Riganelli
Domenica 15 Aprile 2018, 08:05 - Ultimo agg. 14:56
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Avvistati, fotografati e filmati tre lupi alla Palanzana, “la montagna” di Viterbo. La Palanzana sta al capoluogo viterbese come Monte Mario sta alla capitale, con abitazioni e percorsi per podisti e mtb a poche centinaia di metri.
 
La conferma e le immagini arrivano dagli studiosi dell’Università della Tuscia. In particolare dal professor Andrea Amici che insegna Gestione della fauna selvatica nei corsi di laurea del dipartimento Dafne (l’ex Agraria). «Da oltre due anni, con l’aiuto degli studenti - racconta il docente – abbiamo rilevato segni di presenza del lupo nell’area periurbana di Viterbo. In particolare questo inverno siamo riusciti a immortalarne tre. Due cuccioli e una femmina». I tre esemplari sono finiti proprio davanti a una telecamera che il professor Amici e gli studenti avevano piazzato precedentemente sulla Palanzana.
 




«Il video è stato realizzato con una fotocamera automatica la notte successiva a una battuta di caccia al cinghiale – spiega Amici -. All’inizio abbiamo deciso di non fornire dettagli sugli avvistamenti per non suscitare preoccupazione e, soprattutto, per non stimolare atti di bracconaggio». Nella Tuscia presenze di lupi sono segnalate da oltre dieci anni. In particolare nell’ultimo anno, molto vicino alla città, sono stati effettuati due avvistamenti diretti di esemplari singoli. 

«Per noi studiosi non è una sorpresa. Semmai – aggiunge - siamo soddisfatti per il successo del monitoraggio che viene svolto a fini didattici. Un lavoro che continuerà anche in futuro per formare adeguatamente i nostri studenti. Avvistamenti simili si verificano anche a Rieti, dove un lupo con radiocollare ha fornito informazioni utili».
Il lupo negli ultimi anni sta vivendo un incremento numerico in Italia grazie alle misure di conservazione. «La Tuscia segue la tendenza nazionale – dice Amici - sia per il popolamento di lupo sia di cinghiali, e per i conflitti con gli allevatori che non sono abituati a difendersi dal predatore. Sono infatti le greggi le prede domestiche preferite dal lupo che non rappresenta un pericolo per l’uomo, anche in aree di edificato sparso dove il conflitto potrebbe nascere con cani lasciati in libertà». 

Nota esplicativa riguardo al video: l'orario riportato è ovviamente quello notturno, non essendo stata inserita sulla fotocamera l'opzione am/pm da parte dei ricercatori. 

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