Caccia alla pantera: in campo Tony Scarf,
stuntman controfigura di Bronson e Milian

Caccia alla pantera: in campo Tony Scarf, stuntman controfigura di Bronson e Milian
di Riccardo Cannavale
Mercoledì 17 Giugno 2020, 09:19 - Ultimo agg. 12:10
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Sono arrivati pochi minuti dopo le 15 presso la sede della Forestale . Il tempo di un rapido scambio di informazioni con gli uomini in divisa e di indossare tute isolanti e Orlando Paciello, docente di patologia generale e anatomia patologica veterinaria all'Università di Napoli «Federico II» e Nicola D'Alessio, veterinario dell'Istituto Zooprofilattico di Portici, hanno raggiunto il luogo degli ultimi ritrovamenti. Con i loro attrezzi da lavoro, i due professionisti hanno provveduto ad individuare ed isolare le ultime impronte, in ordine di tempo, rinvenute in un fondo agricolo nel territorio di Summonte. 

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Alcune zampate evidenti, all'interno di un orto. E' stato il proprietario del fondo, un noto professionista, ad accorgersi lunedì mattina dell'insolita presenza. L'uomo si era recato in campagna, come fa spesso. L'ultima volta era capitato venerdì scorso. Nel suo orto, i segni evidenti del transito di un animale di notevole taglia. Le orme si trovano a pochissima distanza dal luogo in cui sono stati ritrovati i resti di un tasso, probabile pasto del felino. 

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Paciello e D'Alessio hanno provveduto a recuperare alcuni reperti, sia dalla carcassa che dalle impronte. Elementi che saranno ora esaminati nei laboratori universitari per provare a capire definitivamente se la pantera è reale o solo frutto di immaginazione. Al momento, non si sbilanciano. Come già emerso all'indomani della comparazione delle impronte di Sant'Angelo a Scala con quelle di una pantera dello zoo di Napoli, secondo una prima e molto sommaria evidenza, non si può escludere che possa trattarsi di una pantera. Ma naturalmente non si può nemmeno confermarlo. 

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«Con il sopralluogo compiuto avviamo un metodo scientifico per recuperare informazioni che ci porteranno a stabilire se è o non è una pantera spiega il professor Paciello -. Con gli strumenti scientifici che abbiamo a disposizione, probabilmente avremo informazioni più dettagliate rispetto alla domanda che si pongono tutti». Per avere una risposta dai test di genetica, occorreranno dai 3 ai 5 giorni. «Fino a quando non avremo risposte ufficiali non possiamo dire niente aggiunge Nicola D'Alessio per ora è presto per stabilire un'idea definitiva». 

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Intanto, oltre agli esperti dell'Università di Napoli e dell'Istituto Zooprofilattico, c'è un altro esperto che, sia pur a distanza, sta seguendo gli sviluppi della caccia alla pantera, fornendo suggerimenti sia relativi al comportamento dell'animale che alle trappole da utilizzare per cercare di stanarla. Si tratta dell'attore Tony Scarf, al secolo Antonio Scarfone, stuntman e controfigura di Charles Bronson e Thomas Milian negli anni 80, in numerose pellicole d'azione. Il suo nome, oltre che al cinema, è noto alle cronache. Nel suo curriculum spicca la cattura di due pantere, a Roma e a Fiuggi nei primi anni 90, ed anche una leonessa, sempre nella capitale. Grazie ai suoi ruoli spericolati era venuto a contatto con animali selvatici di grossa taglia. Di qui la sua particolare confidenza con pantere ed altri felini. È stato lui ad indicare come posizionare la gabbia con le esche ed il tipo di carne da utilizzare. Stando ai racconti che gli sono stati fatti e alle immagini che ha potuto visionare, lui ha pochi dubbi che possa trattarsi proprio di una pantera. «Abbiamo fatto un passo in avanti dice il sindaco di Summonte, Pasquale Giuditta ora speriamo che le analisi di laboratorio sapranno dirci qualcosa in più». Chi con il trascorrere del tempo sta abbandonando l'iniziale scetticismo è il presidente del Parco del Partenio, Franco Iovino. «Rispetto ai primi giorni sembrano emergere dati che potrebbero avvalorare la tesi della presenza. Dico si rimanere cauti e attendere i risultati delle indagini».
 

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