«Queste batterie - evidenzia Khalaf - sono dappertutto, si trovano in giocattoli, telecomandi, portachiavi, orologi, biglietti di auguri musicali». Lesioni erosive al rivestimento della mucosa dello stomaco sono state riscontrate nel 60% dei casi esaminati, senza una relazione apparente tra danni e sintomi, o legami con il tempo trascorso dall'ingestione. Ciò suggerisce che medici e genitori non dovrebbero aspettare i sintomi o il passare del tempo per agire, sottolinea Khalaf, aggiungendo che rimuovere la batteria in anticipo evita ripetuti viaggi al pronto soccorso e riduce le radiografie. Le raccomandazioni dello studio rappresentano un approccio più 'aggressivo' al problema di quelle di due organizzazioni nazionali Usa.
La Società nordamericana per la gastroenterologia pediatrica, l'epatologia e la nutrizione infatti raccomanda l'osservazione quando sono trascorse meno di due ore dall'ingestione, la batteria è di 20 mm o meno e il bambino ha almeno 5 anni.
Sulla stessa linea anche il National Poison Center che in assenza di sintomi suggerisce si attendere prima di agire per consentire alle pile ingerite di passare attraverso il sistema digestivo.