Registrata per la prima volta l’attività cerebrale di polpi in veglia: aiuterà a comprendere come funziona il pensiero dei mammiferi

Lo studio è pubblicato sulla rivista Current Biology

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di Mariagiovanna Capone
Venerdì 12 Maggio 2023, 18:15
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Gli scienziati di un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall'Istituto di Scienza e Tecnologia di Okinawa (Oist) in collaborazione con la zoologa ed etologa italiana Anna Di Cosmo del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II sono riusciti per la prima volta a registrare che cosa succede nel cervello di un polpo. Novità assoluta, infatti, è aver registrato l'attività cerebrale di polpi vigili e liberi di muoversi: si tratta di un passo importante per capire come il loro cervello controlla il comportamento e per scoprire le basi fondamentali dell'intelligenza e della cognizione. Lo studio è pubblicato sulla rivista Current Biology.

«La grande novità in questo esperimento è stata l’utilizzo di un Neurologger senza cavi o ingranaggi esterni, impiantato in una tasca del mantello del polpo per registrare l’attività cerebrale che proviene dai centri della memoria e dell’apprendimento» spiega Di Cosmo. «Siamo in grado di ottenere e studiare l’attività cerebrale di polpi che si muovono liberamente, perfettamente adattati all’ambiente nel quale si trovano, e di sincronizzarla con il loro comportamento. Si sono registrate 12 ore di attività cerebrale sincronizzate con riprese in HD video di comportamento completamente libero». Si è scoperto che alcune registrazioni erano simili a quelle riscontrate in altri animali, altre somigliavano a quelle riscontrate nel sistema nervoso dei mammiferi, altre ancora completamente nuove. «Tutto ciò offre la straordinaria opportunità di esplorare come strutture nervose alternative possano svolgere le stesse funzioni basilari svolte dal sistema limbico presente nel nostro sistema nervoso e che è coinvolto nelle risposte comportamentali, nella memoria, nell’apprendimento, nell’olfatto… tutte funzioni presenti nel polpo».

«Se vogliamo capire come funziona il cervello, i polpi sono gli animali perfetti da studiare rispetto ai mammiferi: hanno un cervello grande, un corpo unico e capacità cognitive avanzate che si sono sviluppate in modo completamente diverso da quelle dei vertebrati» spiega la prima autrice dello studio, Tamar Gutnick dell'Oist che insieme al collega Michael Kuba, sono nell’unità di ricerca federiciana per continuare lo studio che consentirà agli attuali campi di studio che riguardano questi animali, quali l’apprendimento, l’anestesia, il comportamento sociale, di beneficiare delle nuove acquisizioni che si otterranno.

«Attualmente la mia unità di ricerca al Dipartimento di Biologia della Federico II di Napoli è l’unica in Italia, e probabilmente in Europa, in grado di fornire le competenze e le strutture necessarie per compiere studi come quello pubblicato e non solo» aggiunge Di Cosmo. «A tal proposito per rispondere alle esigenze legislative che riguardano il welfare degli animali utilizzati a fini sperimentali si è reso necessario organizzare un corso per i cefalopodi, attualmente accreditato dal Ministero della Salute che terrò al Dipartimento che consentisse a studenti, dottorandi, ricercatori di vario livello e ai colleghi di acquisire le competenze e la certificazione necessarie per poter poi proporre progetti di ricerca per studi come questo pubblicato».

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