Un giovane turista ha perso un braccio, mentre la guida che era insieme a lui ha perso una gamba, in seguito all'attacco di uno squalo nelle acque del Mar Rosso, vicino a Sharm El-Sheikh. La tragedia si è verificata lo scorso weekend nelle acque che bagnano la costa egiziana, nel Parco Nazionale Ras Mohammed. Tuttavia, contrariamente a quanto il cinema e i media facciano credere, gli attacchi di squali nel mondo sono estremamente rari ed è più probabile morire per un selfie o per un tappo di champagne che non per colpa di uno squalo.
Le vittime sono un turista dodicenne ucraino, in vacanza insieme alla madre, e la guida egiziana che aveva portato i due a fare snorkeling nel parco. Domenica 25 ottobre, uno squalo longimano (o pinna bianca oceanico) di 2 metri ha improvvisamento attaccato il gruppetto.
Gli attacchi di squali sono fenomeni estremamente rari in tutto il mondo, a differenza di quanto si pensi e di quello che i media spesso raccontano, e la zona del Mar Rosso non fa eccezione. Stando ai numeri, è più probabile morire per un tappo di champagne che per un attacco di uno squalo. Nel 2019 sono stati solamente 5 le morti umane causate da uno squalo, contro i 100 milioni di squali che l'uomo uccide ogni anno (11mila ogni ora), sottolinea PETA, l'organizzazione fra le più grandi e famose al mondo a tutela dei diritti animali.
Stando ai dati raccolti dalla Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (in inglese: IUCN Red List of Threatened Species, IUCN Red List o Red Data List), il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo, lo squalo pinna bianca oceanico è classificato nella sezione "Criticamente a rischio", quella subito precedente l'estinzione. Praticamente tutte le specie di squali nel nostro pianeta sono minacciate dalla pesca intensiva e dalla riduzione del loro habitat, che ha provocato negli ultimi anni un drastico calo demografico, sebbene si tratti di animali fondamentali per l'equilibrio dell'ecosistema acquatico. Molti, vengono crudelmente catturati solo per le loro pinne, con le quali viene fatta una zuppa, e rigettati in mare a morire agonizzando.