L'emergenza coronavirus non ferma la caccia agli squali nel Mediterraneo. A denunciare l'ennesima strage di questi grandi predatori, Houtiyat, l'associazione ambientalista tunisina che si occupa di studio e ricerca legati alla fauna marina e Tuniplus, pagina web di informazione che, in queste ore, hanno pubblicato le immagini dell'ennesima strage di squali andata in scena nelle acque del Mediterraneo che bagnano Kelibia, località costiera della Tunisia a nord di Hammamet di fronte alla costa siciliana di Mazara del Vallo. Nelle immagini, decine di grossi squali, tra i quali alcuni della specie "capopiatto", sono allieneati sul porticciolo dai pescatori.
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"Predatori che, sottolinea la biologa Valentina Braccia, nonostante siano ad un passo da essere considerati "specie minacciate", continuano a finire regolarmente nelle reti dei pescherecci di taluni Paesi come nulla fosse". Ogni anno, nel mondo, tra gli 80 e i 100 milioni di squali vengono uccisi dall'uomo. Un numero esorbitante che la natura non può rimpiazzare e che sta significando la scomparsa del vecchio signore dei mari dalle acque di tutto il pianeta.
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