Tevere, moria dei pesci: trovate tracce di insetticidi tossici e vietati

Tevere, moria dei pesci: trovate tracce di insetticidi tossici e vietati
Giovedì 11 Giugno 2020, 12:16 - Ultimo agg. 15 Febbraio, 03:48
1 Minuto di Lettura
Sostanze tossiche e vietate. Potrebbe essere questa la causa della moria di pesci dello scorso 30 maggio nel tratto del Tevere che va da Castel Sant’Angelo a Ponte Marconi. In particolare, le analisi condotte dall’Agenzia regionale protezione ambientale del Lazio e dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente hanno evidenziato tracce di feci e di due fitofarmaci.

Roma, nuova morìa di pesci nel Tevere, le carcasse spuntano a Castel Sant'Angelo. La denuncia dell'Oipa

Roma, moria di pesci nel Tevere: stamattina i prelievi d'acqua della Asl

Moria di pesci sospetta nel Tevere

Moria di pesci nel Tevere (foto Daniele Leone/Ag.Toiati)

Si tratta della Cipermetrina (insetticida universale nei programmi di lotta contro gli insetti) e del Clothianidin (utilizzato per la concia delle sementi di mais, del cotone, della colza, della bietola e del girasole, trattamenti fogliari di molti fruttiferi e di piante ornamentali e trattamenti granulari al terreno). Quest’ultimo è altamente tossico per le api, motivo per il quale ne è stato vietato l’utilizzo nel 2018.

Dalla relazione dell’Arpa Lazio si evince che le due sostanze potenzialmente tossiche per i pesci, anche se in quantità insufficienti per giustificare il fenomeno rilevato, non consentono di escludere cause tossiche dovute a fenomeni di contaminazione localizzati e temporali. «Per i poveri pesci morti nel Tevere non c’è ancora pace», commenta Rita Corboli, delegata della sezione romana dell’Oipa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA